Piano di riorganizzazione delle scuole di Como, approvato giovedì sera in consiglio provinciale. Dopo l’approvazione in consiglio comunale, a Palazzo Cernezzi, lo scorso primo ottobre, la parola finale spettava alla Provincia. Il programma di razionalizzazione delle scuole voluto dal sindaco di Como si fa sempre più concreto.
Scuole di Como, approvato in consiglio provinciale il piano di riorganizzazione
Al centro del progetto, lo ricordiamo, la chiusura della primaria De Calboli di via Brogeda, nel quartiere di Ponte Chiasso, dove è già stata organizzata – per sabato 25 ottobre – una manifestazione contro il Comune. In questo caso, gli studenti avranno come nuovo riferimento la primaria Giuseppe Massina di Monte Olimpino.
È prevista la chiusura anche della scuola elementare Filippo Corridoni di via Sinigaglia e la “ricollocazione per almeno 4 classi nella scuola secondaria di primo grado Ugo Foscolo e per le restanti classi all’interno di qualunque plesso a disposizione dell’Istituto Comprensivo Como Borgovico che gli organi competenti riterranno opportuno”, individuando al contempo – come si legge nella delibera provinciale – “l’ulteriore disponibilità di aule e spazi non utilizzati nell’edificio scolastico di via Fiume, appartenente all’Istituto Comprensivo Como Centro Città.
Coinvolta nel piano di riorganizzazione anche la scuola dell’infanzia di “Como Sole”, in via Salita Cappuccini, che attualmente rientra nell’Istituto Comprensivo Como Lora-Lipomo, la quale verrebbe accorpata alla primaria Adolfo Vacchi di via Montelungo. La scuola dell’infanzia Sant’Elia, inoltre, verrebbe definitivamente trasferita alla primaria Serafino Gobbi di via Viganò.
Infine, la succursale della scuola media Parini lascerebbe la sede attuale, cioè quella di via Magenta, per trovare nuovi spazi all’interno dell’edificio di via Lucini, che ora ospita il CPIA, il quale – a sua volta – verrebbe spostato nell’edificio di via Magenta. Un’inversione tra i due istituti, insomma.
Dubbi bipartisan. Per il centrodestra “la didattica passa in secondo piano”, per il centrosinistra “la scuola resta l’unico ascensore sociale”
Contrario il centrodestra, secondo cui le modifiche della rete scolastica approvata dal Comune di Como appaiono “finalizzate ad assecondare esigenze di razionalizzazione dell’utilizzo degli edifici scolastici, mettendo in secondo piano le ricadute sulla didattica, sulla sicurezza e sulle esigenze degli alunni e delle famiglie”. Perplessità espresse in Provincia anche dal centrosinistra, che sottolinea come “la scuola sia rimasto l’unico vero ascensore sociale del nostro Paese”. Dubbi, in particolare, sull’utilizzo degli spazi, sul metodo usato dal Comune di Como e sugli interventi di adeguamento da realizzare sugli edifici destinati ad accogliere nuovi studenti.
Presente in consiglio provinciale, il sindaco Alessandro Rapinese è intervenuto per contestare le posizioni dei suoi “oppositori” e ha ribadito la volontà di ridimensionare la rete scolastica cittadina a partire dall’anno scolastico 2026/2027, con l’intento di “ottimizzare le risorse economiche”.
La proposta del Comune di Brunate
Coinvolto in un altro progetto scolastico il Comune di Brunate, che intende aprire una scuola dell’infanzia statale in via Pedraglio 3, “a cui – si legge ancora nella delibera provinciale – venga assegnato un codice meccanografico proprio, in spazi idonei che l’amministrazione comunale è in grado di mettere a disposizione”. Il Comune ha acquisito i pareri degli organi collegiali dell’Istituto comprensivo Como Lago.
Sia il collegio docenti sia il consiglio d’istituto hanno espresso “parere favorevole”. Lo stesso ha fatto l’Ufficio scolastico territoriale interpellato dalla Provincia, “sempre che – dichiarano – ciò non determini incrementi di costi per l’amministrazione scolastica rispetto alla futura dotazione organica provinciale”.
Il Comune di Brunate ha quindi deliberato l’apertura della nuova scuola dell’infanzia, con provvedimento del consiglio comunale datato 26 settembre 2025. Dell’apertura, si legge nella delibera della Provincia, “hanno preso atto i Comuni di Blevio, Como, Torno e Faggeto Lario, nei cui territorio sono attive scuole appartenenti al medesimo istituto”.