Il 21 agosto del 1911 il celebre furto della Gioconda dal Museo del Louvre per restituire il capolavoro all’Italia. Episodio che torna in mente dopo il clamoroso furto delle ultime ore, con quattro ladri che hanno rubato gioielli di Napoleone e dell’Imperatrice.
Ad agire, 114 anni fa, fu un comasco, Vincenzo Peruggia, che voleva restituire Monna Lisa all’Italia. Decise di rubare il dipinto e ci riuscì. Era uno stuccatore e decoratore impegnato in restauri proprio nel museo parigino con una squadra di operai del Comasco. Giustificò l’impresa quale naturale ed ovvia restituzione all’Italia di opere d’arte sottratte a suo tempo da Napoleone Bonaparte come bottino di guerra durante le sue campagne militari in Italia.
Ogni lunedì il Louvre era chiuso al pubblico, ma pieno di artisti autorizzati a copiare le opere dei grandi maestri, di critici e di operai addetti alle manutenzioni. Peruggia ne approfittò e si impadronì della Gioconda.
La portò al piano di sopra attraverso una scala di servizio, tolse la cornice, nascose la piccola tavola sotto il suo camiciotto da lavoro e tornò a casa.
Quando scattarono le indagini venne sentito anche lui, con una perquisizione a sorpresa nella sua casa: che non diede risultati.
Appena arrivato in Italia, contattò un antiquario fiorentino per riconsegnare l’opera agli Uffizi. Ingenuo, probabilmente credeva di aver fatto bene e si aspettava persino una ricompensa. La vicenda gli fruttò invece un anno e 15 giorni di carcere.
Nato a Dumenza (all’epoca in provincia di Como) l’8 ottobre del 1881 ed emigrato in Francia nel 1909, Peruggia, dopo essersi adattato a ogni lavoro, fu assunto come imbianchino e prestò servizio in alcuni appalti al Louvre, grazie a un diploma di disegnatore di ornato. Sempre in Francia, morì di infarto l’8 ottobre del 1925, giorno del suo compleanno.
La curiosità musicale
Una ulteriore curiosità. A quel furto il cantautore Ivan Graziani ha dedicato la canzone Monna Lisa, ancora oggi molto ascoltata. E anche questo risvolto ha qualcosa di comasco. L’album Pigro, di cui Monna Lisa fa parte, fu registrato al Mulino di Anzano del Parco – lo studio di Mogol e Battisti – e remixato negli studi al Castello di Carimate.