Tasse in aumento per i proprietari di 2.300 immobili comaschi classificati come “affitti brevi” sempre più diffusi in ambito turistico sul Lario. L’esplosione del fenomeno soprattutto negli ultimi anni. La bozza della manovra varata dal governo fa emergere la stangata che porta dal 21 al 26% la cedolare secca per questa tipologia di locazione sia per i privati sia per chi esercita attività di intermediazione immobiliare oppure gestisce portali telematici, largamente utilizzati proprio in ambito turistico. Ed è già scontro politico all’interno della stessa maggioranza con la netta contrarietà e di Forza Italia e della Lega. Ma andiamo con ordine. Il testo della legge di bilancio elimina, di fatto, la tassazione agevolata per chi affitta una sola casa. Si va, infatti, ad uniformare l’aliquota a quella già in vigore per chi affitta più immobili. Per “affitti brevi” si intendono quei contratti di locazione della durata non superiore ai 30 giorni.
Ad oggi – i dati aggiornati forniti dall’amministrazione provinciale, ente a cui arrivano le richieste per ottenere il CIR, il codice identificativo regionale obbligatorio per tutte le strutture – nel comasco si contano 6.886 tra case vacanze e locazioni turistiche. Di queste 2.297 rientrerebbero nella novità prevista nella manovra.
Tra i rischi principali ipotizzati legati a questa novità: l’aumento dei prezzi, il calo dell’offerta e la crescita del sommerso.
L’ondata turistica e la città che si spopola di residenti
Il tema è già oggetto di discussione sul Lario, territorio sempre più a trazione turistica. Proprio sull’”ondata turistica” era intervenuto lo scorso anno anche il cardinale Oscar Cantoni nel messaggio alla città in occasione del patrono Sant’Abbondio spiegando come sia diventata “insostenibile” al punto da rendere “il centro un luogo a tratti inospitale per i cittadini” dove “i prezzi delle case sono inaccessibili e dove le abitazioni convertite in B&B sono cresciute di quasi 8 volte dal 2016 al 2023”.
Critiche di Confedilizia e Confcommercio
Sulle novità della manovra è critica Confedilizia Como: “Se la finalità del governo è quella di favorire le locazioni di lunga durata rispetto a quelle brevi per ripopolare i centri storici sempre più affollati di turisti e meno di residenti – dice il presidente Claudio Bocchietti – a nostro avviso questa non è la strada giusta. Questa logica di penalizzare alcuni contratti turistici non andrà a incentivare la locazione abitativa. Non si tratta – ha aggiunto – di una differenza tale da modificare la destinazione degli immobili”. “Noi, ad esempio, abbiamo proposto di dimezzare l’Imu per gli immobili affittati a canone concordato. In una manovra – conclude Bocchietti – se davvero si vuole invertire la tendenza all’overtourism serve qualcosa di più coraggioso”.
Anche Confcommercio Como non prevede grandi cambiamenti all’orizzonte né cali dell’offerta – come spiega Antonio Giannetto, responsabile dell’area fiscale e contabile dell’associazione – l’unica ricaduta potrebbe vedersi sul prezzo finale, con la possibilità, da parte dei proprietari, di ammortizzare la tassazione più alta aumentando la richiesta economica per l’affitto.