La polizia provinciale ha abbattuto un daino che, vagando dopo essere scappato da un allevamento, era arrivato nel cortile di una tintoria a Como, in via Clemente XIII a Rebbio. “Siamo stati costretti purtroppo a prendere questa decisione, non c’erano alternative”, spiega il comandante Marco Testa. La notizia, con il video dell’animale che corre spaventato, postata sui social, ha sollevato l’indignazione e le proteste degli animalisti che denunciano l’episodio.
Il daino è stato trovato ieri mattina dai dipendenti dell’azienda, che hanno segnalato la situazione e chiesto l’intervento delle autorità competenti, gli agenti della polizia provinciale e gli operatori del servizio veterinario dell’Ats Insubria. Dopo una serie di tentativi di recupero, l’animale è stato abbattuto. “Hanno sparato al daino a bruciapelo senza pietà e senza empatia – attaccano gli animalisti sui social – Si giustificano attaccandosi al piano regionale di abbattimento di cinghiali e daini per un fatto orribile”. “Chiedo spiegazioni a nome mio e della mia associazione”, scrive una volontaria di “Anima meticcia” che ha diffuso la notizia.
Una spiegazione arriva dal comandante della polizia provinciale Marco Testa. “Siamo intervenuti con otto agenti e con il personale del servizio veterinario dell’Ats – dice – Siamo stati costretti purtroppo a procedere con la scelta drastica di abbattere il daino per motivi di sicurezza. Abbiamo provato a catturarlo con le reti e valutato anche l’ipotesi di narcotizzare l’animale, ma purtroppo ogni tentativo si è rivelato infruttuoso”. “I daini non sono animali autoctoni, questo in particolare era scappato da un allevamento. Le indicazioni normative tecnico gestionali e di sicurezza hanno reso necessario procedere con l’intervento più drastico”.
“Le accuse lasciano molta amarezza – conclude Testa – Gli animali che salviamo sono certamente molti di più di quelli che dobbiamo abbattere. Solo oggi per esempio abbiamo recuperato e salvato un capriolo aggredito da cani e abbiamo fatto due denunce su attività di bracconaggio. Purtroppo nel caso del daino non abbiamo avuto altre alternative”.