“Un atto d’amore e al tempo stesso un grido di dolore”. E’ così che Nova Como, promotrice della manifestazione, ha definito il presidio contro la chiusura della scuola elementare di Ponte Chiasso. Un centinaio di persone tra genitori, istituzioni politiche e bambini si sono trovati davanti all’ingresso del plesso di via Brogeda per esprimere il loro dissenso alla decisione dell’amministrazione comunale.
A lottare affinché la scuola rimanga aperta è anche la politica, scesa a fianco di genitori e famiglie con l’auspicio di un intervento da parte della Regione Lombardia per ribaltare la volontà del sindaco di Como Alessandro Rapinese.
“Un piccolo gruppo non è uno spreco ma una risorsa”, recitava uno striscione appeso davanti alla scuola. La chiusura dell’istituto, raccontano i genitori, creerebbe inoltre difficoltà nella routine delle famiglie e dei loro bambini. L’accorpamento con la scuola di Monte Olimpino, a poco meno di 2km di distanza, non sarebbe gradito anche per la forte congestione del traffico in quel tratto di strada e priverebbe il quartiere di un luogo fondamentale per la società.





