(ANSA) – ROMA, 28 OTT – "È fondamentale non solo eliminare barriere di varia natura che limitano l’interazione delle persone nella vita quotidiana, ma è anche necessario fare di più, è indispensabile iniziare a progettare per tutti e questo vale specialmente per i bambini. L’accessibilità universale diventa la base sulla quale costruire percorsi di vita più giusti e paritari". Lo ha detto la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli durante la sua audizione in Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla disabilità fisica e psichica dei minori, con focus sulle lesioni cerebrali e sull’autismo: sostegno alle famiglie e nella scuola. Indagine, come sottolineato dalla presidente della Commissione Michela Vittoria Brambilla, partita proprio oggi con la relazione della ministra. "In particolare per i bambini e gli adolescenti con disabilità – ha aggiunto – è fondamentale tutelare il diritto alla piena partecipazione alla vita scolastica, ricreativa, sportiva, relazionale". Locatelli ha ricordato che "per il supporto alla vita scolastica" il ministero per le disabilità ha aumentato il fondo per l’autonomia e la comunicazione passando dai 200 milioni del fondo istituito nel 2021 a 260 milioni di euro attuali, con l’istituzione quest’anno di uno specifico fondo per il trasporto scolastico da 70 milioni di euro. Per quanto riguarda gli aspetti ricreativi e sportivi nei prossimi mesi nel bando "Vita & Opportunità", con più di 300 milioni di euro, "sarà presente – ha aggiunto Locatelli – una linea dedicata ai minori con disabilità che intende promuovere il diritto di tutti alla vita sociale, relazionale e sportiva". La ministra ha sottolineato che l’impegno "deve essere quello di perseguire un approccio bio psico sociale che garantisca ad ogni bambino, adolescente o adulto di essere non solo assistito o curato dal punto di vista sanitario ma che dia valore anche agli aspetti relazionali, umani e sociali". Secondo Locatelli, "il progetto di vita garantisce al bambino e alla sua famiglia, sostegni mirati e condivisi, individualizzati e che possono essere rivisti e modificati con il cambiare delle condizioni e con la crescita del minore. Il progetto di vita è quindi l’unico strumento che – ha concluso – abbiamo a disposizione e sul quale puntare per garantire risposte concrete, che superino la frammentazione tra gli ambiti sanitari e sociali, e per mettere al centro il minore e la sua famiglia". (ANSA).






