Le imprese artigiane comasche, a fine giugno 2025, sono 14.828 e rappresentano il 34,6% del totale delle realtà imprenditoriali. Una delle incidenze più elevate in Lombardia e in Italia, il territorio si conferma infatti al terzo posto nella graduatoria regionale e al quinto posto nazionale per peso dell’artigianato.
Il dato emerge dal rapporto “Le imprese artigiane lariane: aperture, cessazioni e addetti”, realizzato dall’ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Como-Lecco in occasione della 52esima edizione della Mostra Mercato Artigianato, al via domani a Lariofiere di Erba.
A fine giugno scorso, gli addetti impiegati nel settore sono 33.700, pari al 20,4% degli addetti complessivi.
Per quanto riguarda i diversi settori di attività, a Como si nota una concentrazione più bassa rispetto a Lecco di imprese artigiane soprattutto nel “metalmeccanico”. Viceversa, la concentrazione più elevata, anche per numero di lavoratori impiegati, si registra nelle “costruzioni”, nel “legno, arredo e carta” e nel “tessile e abbigliamento”.
Confrontando il 2025 con il 2016, Como ha registrato negli ultimi 9 anni e mezzo un calo di 1.101 unità attive, pari al -6,9%. I lavoratori sono diminuiti di poco più di 3.700 unità (-9,9%). Crescono le “attività professionali, scientifiche e tecniche”, mentre calano “istruzione, sanità e assistenza sociale e “attività artistiche, sportive e di intrattenimento”. Rispetto alla fine del 2024, invece, c’è stata una crescita di 6 unità mentre i lavoratori sono diminuiti di 351 unità. Complessivamente nell’area Lariana il comparto delle costruzioni si conferma il più rappresentato, seguito da “altri servizi”, “servizi alla persona” e “metalmeccanico”. Restano marcate le specificità territoriali: Como mostra una maggiore concentrazione nel legno-arredo e nel tessile, mentre Lecco si distingue per la forte presenza nel metalmeccanico.
 
  
  
 






