I nuovi parapetti sul lungolago di Como tornano a far discutere (prima ancora di essere posizionati). E Regione Lombardia incalza il sindaco. Il prototipo presentato lo scorso maggio era stato subito bocciato e rimosso e, da quel momento, tutto tace. Restano soltanto le reti da cantiere, che – è innegabile – stridono con il paesaggio circostante. Sono oggettivamente poco gradevoli alla vista e spesso vengono abbattute. La passeggiata è ormai ultimata, resta il dubbio sui futuri parapetti.
Lungolago di Como, dubbi sui parapetti: presto nuovo incontro tra Regione e Comune
La legge, vale la pena ricordarlo, non impone l’obbligo di posizionarli: ogni Comune può scegliere se collocarli o lasciare la visuale completamente libera. Nei mesi scorsi, inoltre, era spuntata l’ipotesi dei vecchi timoni. La Soprintendenza, nel parere dello scorso giugno, valutava “la riproposizione degli elementi storici”, cioè il parapetto a timoni presente ancora in parte del lungolago da mettere a norma e da riprodurre per le parti mancanti. Resta da capire quando si potrà rivedere il nuovo prototipo. Si era parlato di un anno e mezzo (almeno) per arrivare al campione dei parapetti che, questa volta, si spera sia quello definitivo. Senza considerare, poi, la posa della barriera. Regione Lombardia e Comune di Como, annuncia l’assessore Sertori, si ritroveranno nei prossimi giorni per fare il punto della situazione. L’auspicio, questa volta, è che finalmente qualcosa si muova.
Riassumendo: Regione Lombardia ha ultimato i lavori, ora tutto resta in mano a Palazzo Cernezzi, inclusi i parapetti. Non sono obbligatori, ma se il sindaco li vuole proceda con la progettazione e la realizzazione, seguendo il modello che preferisce. Da Regione arriveranno i soldi.
Sertori: “Il sindaco scelga il modello di parapetto. Regione mette le risorse”
A ribadire la sua posizione è l’assessore regionale agli Enti locali, Montagna e Risorse energetiche, Massimo Sertori. “Noi mettiamo a disposizione le risorse, a questo punto è un tema che riguarda il sindaco. Non esite una normativa che impone il posizionamento dei parapetti. Il sindaco Rapinese ritiene che, per una questione di sicurezza, sia necessario metterli. Ne prendo atto, non sono contrario al volere di chi amministra la città. Ora è il sindaco di Como, con i cittadini, a dover scegliere il modello di parapetto“.
“L’ex presidente Maroni ha preso in carico il lavoro, io e il presidente Fontana lo abbiamo portato a termine, adesso va riconsegnato alla città”, sottolinea ancora l’assessore Sertori. “Come Regione – prosegue – siamo disponibili a fare dei ragionamenti sulla partita economica, ma è giusto che tutto ora rientri nella gestione del Comune. Non era un’opera semplice, ma l’abbiamo realizzata, ultimata e collaudata, adesso deve essere riconsegnata alla città“, ribadisce l’assessore regionale.

Paratie, le pompe idrauliche funzionano (e sono già state attivate)
Spazio, infine, alle paratie. Il collaudo è stato fatto e le pompe idrauliche sono ufficialmente funzionati. Eventi estremi come l’alluvione dello scorso settembre rappresentano un’eccezione contro cui c’è poco da fare, spiega l’assessore Sertori, ma “le pompe funzionano, adesso il Comune deve prendersene carico e attivarle in caso di forte maltempo”.





