In tre anni, dal 2020 al 2022, il fatturato di una società edile di Lomazzo è passato da 5 a 70 milioni di euro. Effetto dei cantieri avviati nell’ambito delle ristrutturazioni con il superbobus 110%. Decine di interventi sul territorio lariano e anche in Friuli Venezia Giulia. Lavori per i quali la società avrebbe incassato i crediti d’imposta previsti senza averne diritto perché avrebbe certificato interventi in realtà non effettuati. Una truffa da 28 milioni di euro, secondo quanto accertato dalla guardia di finanza.
Le indagini, coordinate dal procuratore di Como Massimo Astori, sono incentrate su una società di Lomazzo e sono state avviate nel 2023 dopo la denuncia di una donna di Gorizia che, dal controllo del proprio cassetto fiscale aveva rilevato il trasferimento di un credito d’imposta a favore della società comasca nonostante la mancata esecuzione di lavori edili. Lunghi e complessi gli accertamenti dei finanzieri dei nuclei di polizia economico finanziaria di Como e Gorizia, che hanno portato ad accertare ben 137 casi di committenti che avevano commissionato lavori optando per lo sconto in fattura e per i quali la società avrebbe incassato illecitamente il bonus con attestazioni false sullo stato di avanzamento dei lavori o sul completamento dei cantieri.
Sette gli indagati, a partire dagli amministratori, reale e di fatto della società, marito e moglie, 45enni, residenti ad Appiano Gentile, accusati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e per indebita compensazione. Indagati anche cinque professionisti che avrebbero firmato le false asseverazioni per certificare i lavori non eseguiti o comunque non completati. Ignari i committenti, che sulla carta però rischiano ora anche di vedersi chiedere la restituzione di fondi statali erogati di fatto a loro nome ma non dovuti.
Complessivamente, i lavori irregolari accertati sono stati 60 a Como, su 65 controlli e 92 a Gorizia su 76 cantieri controllati riconducibili all’azienda di Lomazzo. I committenti sono in 104 casi singole famiglie, in 26 complessi plurifamiliari e in 5 condomini. La guardia di finanza ha effettuato sequestri preventivi per complessivi 10 milioni di euro tra immobili, auto, conti correnti, titoli e assicurazioni.





