Giornata di sciopero per i lavoratori dell’Ufficio delle Dogane di Como e inevitabili disagi al confine, in particolare per i camion che sono stati fermati e rimandati indietro. L’assenza di operatori negli uffici per le operazioni doganali, unita alla pioggia di questa mattina che ha allagato il sottopasso di Lazzago, ha creato lunghe code. Allo sciopero ha aderito il personale in servizio all’Ufficio delle Dogane di Como e quello assegnato alle Sezioni operative territoriali, garantendo solo i servizi pubblici essenziali.
Tra le motivazioni, come spiegano i sindacati, “le inaccettabili condizioni di vivibilità degli uffici, che derivano dalla mancanza di programmazione degli interventi manutentivi, dalle carenze igienico-sanitarie e dalle violazioni delle norme di sicurezza (in particolare nella sede di Orio Valsolda), oltre che dal malfunzionamento dei servizi operativi e dall’obsoleta strumentazione hardware e software a disposizione dei dipendenti che causano continue interruzioni dei servizi e disagio agli utenti e al personale”. “A due settimane dall’avvio del nuovo assetto del servizio a Chiasso, – proseguono ancora i sindacati – non è stata fornita alcuna informazione chiara su modalità operative ed organizzazione del servizio e sull’aspetto economico che, allo stato attuale, sembra non prevedere alcuna indennità”.
Lo sciopero segue lo stato di agitazione già dichiarato ed il fallimento del tentativo di conciliazione alla Prefettura di Como il 25 luglio scorso. Oltre alla giornata di sciopero, si promuove l’astensione dal servizio straordinario, per tutti i dipendenti, fino al 2 novembre.
“È solo la prima manifestazione di protesta – spiega Salvatore Iacullo, RSU delle Dogane e Segretario generale UILPA Como – Se non avremo una convocazione e risposte concrete, indiremo altre giornate di sciopero”.





