Lungolago di Como, nel rimpallo tra Regione e Comune sui parapetti, forse finalmente si vede la possibilità di un accordo. Dopo le ultime dichiarazioni dell’assessore regionale Massimo Sertori (ne parlavamo qui), il sindaco Alessandro Rapinese non si tira indietro.
Per ricapitolare al termine di un cantiere avviato nel 2008, e finalmente concluso, resta ancora un nodo da sciogliere e riguarda proprio le barriere di protezione. Non obbligatorie, vale la pena ricordarlo, ma fortemente volute da Palazzo Cernezzi per motivi di sicurezza.
Soltanto pochi giorni fa l’assessore regionale agli Enti Locali, Montagna e Risorse energetiche Sertori, aveva indirizzato all’amministrazione cittadina parole chiare: “Noi mettiamo a disposizione le risorse, a questo punto è un tema che riguarda il sindaco. Non esiste – aveva sottolineato – una normativa che impone il posizionamento dei parapetti. Il sindaco Rapinese ritiene che sia necessario metterli. Ne prendo atto, non sono contrario al volere di chi amministra la città. Ora è il sindaco di Como, con i cittadini, a dover scegliere il modello di parapetto”. Aveva concluso Sertori annunciando un imminente incontro tra le parti.
La sintesi estrema potrebbe essere, dunque, che Regione paga e il Comune progetta.
“Massima disponibilità a confrontarci – dice oggi il sindaco – la pubblica amministrazione si muove per atti e non per dichiarazioni rilasciate alla stampa e gli atti dicono che Regione deve farli e nessun atto dice che la Regione ha cambiato idea. In base alle carte che ben conosciamo hanno loro i soldi a bilancio. Se da Palazzo Lombardia vogliono che facciamo noi al posto loro, ne parliamo.”
Insomma il primo cittadino sembra disposto a trovare un accordo. Resterà da chiarire se la progettazione sarà in capo agli uffici comunali o se si può immaginare di bandire un concorso di idee. “Dipende, possono esserci più possibilità” ha chiuso senza sbilanciarsi ulteriormente Rapinese.
Quel che si spera è che i tempi possano essere rapidi. Perché dopo 17 anni di cantiere per le paratie i cittadini e i turisti oggi si trovano a passeggiare sul nuovo lungolago dove le uniche protezioni sono reti da cantiere malandate e poco stabili che stridono con il paesaggio e con una passeggiata appena rinnovata.
Il prototipo presentato lo scorso maggio, è noto, era stato subito bocciato e rimosso e, da quel momento, nulla è cambiato. La legge, come detto, non impone l’obbligo di posizionare i parapetti: ogni Comune può scegliere se collocarli o lasciare la visuale completamente libera.
Come annunciato Regione e Comune si ritroveranno nei prossimi giorni per fare il punto della situazione. L’auspicio, questa volta, è che finalmente si trovi un accordo e si prenda finalmente una decisione.





