Un anno fa Maria Pierro entrava ufficialmente in carica come rettrice dell’Università dell’Insubria, prima donna alla guida dell’Ateneo, con un mandato che durerà fino al 2030.
Fin dai primi mesi la Rettrice – giurista ed esperta di diritto tributario, già direttrice del Dipartimento di eccellenza di Economia, avvocato e giudice tributaria – ha lavorato con l’obiettivo di riportare l’Insubria al centro delle città che la ospitano: Varese, Como e Busto Arsizio.
Nel tracciare il bilancio di questi primi 12 mesi ha affrontato diversi temi tra cui  l’avvio delle procedure per l’istituzione dei nuovi corsi di laurea in  Farmacia e in Tecniche digitali per l’ambiente e le costruzioni.
Tra le altre questioni: la sfida dell’organizzazione del Semestre Filtro per gli studenti di Medicina e di Odontoiatria, le difficoltà legate alla sospensione del Protocollo di assunzione dei vincitori di concorso di area medica da parte di Regione Lombardia.
Soddisfazione, infine, è stata espressa per il buon andamento delle immatricolazioni – che si attestano intorno a 3330 su un totale di 12mila iscritti – e poi l’alleanza per le tecnologie quantistiche avviata a Como per la nascita di un nuovo centro di ricerca, la mozione per la pace a Gaza approvata all’unanimità dal Senato accademico e l’accoglimento di due studenti palestinesi in Ateneo. Università dell’Insubria, il primo bilancio della rettrice
 
 




