Ristabiliti i contatti con un gruppo di cinque escursionisti partiti dalla provincia di Como e impegnati in un trekking sulle vette del Nepal. I cinque lariani stanno bene. Lo rende noto la Farnesina. Con loro, da diversi giorni si era perso il segnale. L’allarme è scattato dopo i due tragici incidenti sulle montagne della regione, dove tre connazionali sono stati sorpresi da una tempesta di neve e travolti da una valanga.
Escursionisti comaschi in Nepal, ripresi i contatti: lo rende noto la Farnesina
Il Consolato Generale a Calcutta, che segue la situazione in Nepal, ha ricevuto conferma che l’agenzia di Milano e l’agenzia nepalese sono riuscite a comunicare con il gruppo dei cinque escursionisti della provincia di Como con cui da giorni non si avevano contatti.
Erano impegnati in un trekking in un’area priva di copertura telefonica e diversa rispetto a quella in cui si è verificata la tragedia lunedì, che ha causato nove vittime, tra cui – come detto – tre connazionali. I comaschi – impegnati in un trekking verso il campo base del Makalu (poco più a ovest della valle del Khumbu) – hanno riferito di stare bene e proseguiranno il loro programma, con rientro a Kathmandu previsto per sabato 8 novembre.
Riprenderanno oggi, invece, in un’area ben individuata le ricerche di Markus Kirchler e Marco Di Marcello, i due italiani ancora dispersi in Nepal, anche se le possibilità di ritrovarli vivi sarebbero “scarse”. Lo ha riferito noto la Farnesina, confermando la morte degli altri tre connazionali, Alessandro Caputo, Stefano Farronato e Paolo Cocco. In riferimento ai due escursionisti dispersi, invece, la Farnesina parla di “scarse possibilità di sopravvivenza”.






