Conoscere meglio il mondo digitale per ampliare le capacità, risparmiare tempo e semplificare la vita di tutti i giorni. È questo il filo conduttore che ha portato oltre 2 milioni di cittadini a usufruire delle opportunità di formazione gratuita messe a disposizione dai “Punti Digitale Facile”. Così è stato raggiunto con oltre sette mesi di anticipo il target della misura M1C1 – 1.7.2 “Rete dei servizi di facilitazione digitale” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“Punti Digitale Facile”, più di 3.500 in tutta Italia. Formati oltre 2 milioni di cittadini, soddisfatto il sottosegretario Butti
Un risultato importante, raggiunto dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio in collaborazione con le Regioni e gli Enti locali.
“Grazie ai “Punti Digitale Facile”, oltre 2 milioni di cittadini italiani hanno oggi un bagaglio di conoscenza più ricco sull’utilizzo delle tecnologie e dei servizi digitali”, ha ricordato il sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione, il comasco Alessio Butti. Un traguardo significativo per “interagire al meglio con un mondo in continua e rapida evoluzione”, ha aggiunto il sottosegretario Butti.

Grazie a un intervento da 135 milioni di euro, sono oltre 3.500 i “Punti Digitale Facile” in tutta Italia. I cittadini sono stati formati in prevalenza con attività di facilitazione individuale (80%), ma non sono mancate le attività di formazione in presenza e online. Maggiore l’adesione tra gli adulti con età compresa tra i 30 e i 54 anni (42%). Segue la fascia 55-74 (33%), mentre gli under 30 si attestano al 14% e gli over 74 all’11%. In leggera prevalenza le donne (53%), in linea con la distribuzione della popolazione.
La maggior parte dei cittadini formati è in possesso di diploma di scuola superiore (47%), seguono coloro che hanno come titolo massimo la licenza media (27%) e
la licenza elementare (8%). Degno di nota è il dato relativo ai laureati, che rappresentano un ulteriore 14% del totale.
Fondamentale il ruolo degli oltre 4800 facilitatori. Si tratta di dipendenti pubblici, operatori del terzo settore, reclutati e formati per trasferire, a loro volta, le competenze digitali ai cittadini beneficiari del servizio attraverso percorsi formativi ad hoc. L’Italia ha definito degli obiettivi nazionali in linea con il programma strategico Digital Decade della Commissione Europea, per far sì che nel 2030 l’80% dei cittadini possieda competenze digitali almeno di base.

Il prossimo obiettivo del Dipartimento per la Trasformazione Digitale è rendere strutturale la rete dei “Punti Digitali Facile”, cioè anche oltre la conclusione del Pnrr, affinché diventi un’infrastruttura stabile e un punto di riferimento dei cittadini per l’accrescimento delle competenze, l’adozione sempre più diffusa dei servizi pubblici digitali, la comprensione e l’utilizzo delle nuove tecnologie e il pieno esercizio, quindi, della cittadinanza digitale.






