Ciliegi di via XX Settembre, a Como: dopo aver consultato la perizia fatta da Palazzo Cernezzi, che – lo ricordiamo – si è affidato all’analisi di tecnici e agronomi, interviene – di nuovo – il gruppo comasco del Partito Democratico. Sulla protesta per salvare i ciliegi si sono pronunciati anche i consiglieri comunali dem Patrizia Lissi e Stefano Legnani.
L’autorità dei periti non viene messa in dubbio, ma i quesiti del Pd aprono nuove soluzioni che troverebbero un compromesso tra le decisioni del sindaco e la volontà dei cittadini di conservare lo storico scenario della strada.
“Perché si sono considerati solo i peri e non si è anche valutato di ricollocare dei ciliegi?”, è la domanda centrale posta dai due consiglieri comunali. Nella relazione pervenuta al Comune la decisione di sostituire gli alberi viene attribuita ai costi di manutenzione dei peri, che sembrerebbero moderatamente economici. Tuttavia, come fanno notare i due esponenti dell’opposizione, non c’è traccia di un confronto con le spese sostenute per la gestione dei ciliegi.
Un altro punto a sostegno della piantagione dei peri, come sottolineato in consiglio comunale dall’assessore al Verde Chiara Bodero Maccabeo, è la loro resistenza ad agenti patogeni. Nuovamente, i consiglieri notano una mancanza nello studio condotto: quanto potrebbero durare dei nuovi ciliegi? E aggiungono: “Dopotutto i ciliegi sono in via XX Settembre da almeno cinquant’anni. Non è quindi fantasia immaginarsi che delle nuove piante possano durare altrettanto nel tempo.” “Como deve puntare a bellezza, qualità, attrattiva e storicità, non certo a risparmiare qualche soldo”, concludono Lissi e Legnani.






