A Como la fetta più consistente , 115 posti auto, con la nuova “Tariffa Vulcano” si trova in viale Geno. A cui si sommano gli altri 54 tra piazza Croggi e piazzetta Baratelli. Ma sono in totale 379 i posteggi in cui il costo si alzerà notevolmente, sia per l’aumento della tariffa (3 euro l’ora) che per l’estensione alle 24 ore (72 euro al giorno) con l’obiettivo, dichiarato dal Comune di Como, di disincentivare la sosta prolungata e agevolare i residenti muniti di pass. Queste le intenzioni, resta poi da verificare se il piano funzionerà. Intanto dal primo gennaio scattano le novità e la stangata diventa realtà. In viale Geno, tra le attività della zona, il malumore è palpabile. I dipendenti di bar e ristoranti che ancora non erano al corrente sono rimasti a bocca aperta anche perché ora dovranno pagare, e non poco, anche di sera e di notte, momenti della giornata in cui fino ad ora non era necessario mettere mano al portafoglio. “Un’esagerazione” per molti di loro.
Anche per cittadini e turisti la stangata è servita. A questo punto considerando un’ora di sosta per una breve passeggiata vista lago e un caffè il costo lievita.
I documenti comunali diffusi nelle scorse trasformano molte delle attuali strisce gialle (per residenti) e bianche (per tutti) in blu.
Opposizioni all’attacco
La revisione del piano della sosta, che è legata al nuovo regolamento per i permessi dei residenti, ha immediatamente innescato le reazioni anche della politica. Il PD, con il segretario cittadino Daniele Valsecchi e il consigliere comunale Stefano Legnani, definisce la nuova “Tariffa Vulcano” una “tassa occulta”. E riferendosi alle novità introdotte per chi vive in città i due esponenti aggiungono: “L’obiettivo non è quello di favorire i residenti, che anzi vengono penalizzati con molte limitazioni, ma quello di fare cassa”.
Dopo le critiche già mosse da Forza Italia e Fratelli d’Italia (ne parlavamo qui) intervengono anche i ragazzi di Gioventù nazionale con il coordinatore provinciale Emanuele Marone che contestano la decisione di eliminare gli spazi per le moto in Largo Miglio vicino ai licei “Volta” e “Teresa Ciceri” a cui si aggiunge un’altra considerazione: “Non ignoriamo poi il fatto che tanti sono studenti-lavoratori, e che nelle ore serali trovano lavoro nei locali del centro e di viale Geno – si legge in una nota – possiamo immaginare che il sindaco risponda “vadano con i mezzi pubblici” o “si facciamo accompagnare da mamma e papà” ma non tutti hanno le stesse possibilità, sia in termini economici che familiari”.
“La scelta della giunta Rapinese – dichiarano Elena Negretti (consigliere Comunale della Lega Salvini Premier) e Paolo Muttoni (coordinatore provinciale della Lega Giovani Cumasch) – di cancellare, con un tratto di penna, decine di stalli di sosta gratuiti in tutta la città è vergognosa. È l’ennesima decisione di un sindaco – con una giunta complice e inetta – che sembra provare un fastidio profondo verso chi vive, studia e lavora a Como. Il sindaco odia gli studenti e i suoi cittadini”.
“La famigerata ‘tariffa Vulcano’ – continuano Negretti e Muttoni – significa una sola cosa: residenti, famiglie e studenti universitari costretti a sborsare centinaia di euro in più ogni mese”. “Un salasso assurdo, che colpirà proprio chi la città la tiene viva: i giovani, i pendolari, chi si sposta per studiare o lavorare. Una scelta cieca e ingiusta, figlia di un’amministrazione che ha perso il contatto con la realtà”.





