Il compleanno, poi l’aggressione. Vite all’apparenza normali e notti violente. Serate di movida, alcol e l’uso facile del coltello. Si è verificata in via Rosales, all’incrocio con via De Cristoforis e a due passi dal ben più noto corso Como la brutale aggressione ai danni del 22enne bocconiano. Così a Milano l’insicurezza aumenta.
Banda di maranza aggredisce studente 22enne in corso Como, tra i milanesi aumenta la paura: le voci dei cittadini
Famiglie normali ora spezzate da quanto accaduto. La madre di uno degli aggressori ora prega per il 22enne e dice “Non sapevo che mio figlio girasse con il coltello”. Dall’altro lato, la rabbia dei genitori del ferito che ora rischia di rimanere invalido e dicono: “È vivo solo perché c’era l’ospedale a 500 metri”.
Tra i milanesi c’è chi non nasconde la paura e l’ormai elevata percezione di insicurezza. Ma c’è anche chi non vuole parlare. Vale soprattutto per i commercianti e i titolari dei numerosi locali della zona. Perché, ci dicono a telecamere spente, “non si sa mai”, “si lavora meglio così”, “preferiamo evitare ripercussioni”. C’è chi si appella a pene esemplari e chi punta l’attenzione su un’educazione carente, denunciando una situazione di disagio giovanile crescente. A fare paura è anche l’efferatezza, la crudeltà e la freddezza con cui cinque giovanissimi si sono scagliati contro un ragazzo poco più grande di loro.
Uno qualunque: è successo a Milano in via Rosales, come a Cantù soltanto poche settimane dopo, quando un 19enne è stato aggredito da un branco di maranza. Ancora giovanissimi quelli che a Como hanno aggredito padre e figlio per rubare una collanina d’oro e lo stesso vale per il responsabile di una rapina in piazza Volta, dove una 25enne è stata minacciata con un coltello. Episodi da condannare, naturalmente, in attesa di pene certe e severe.





