“Lissi con quel fare lì Lissi con il ditino, mentre mastica la cicca sembra una tabaccaia della Valtellina, per favore no.. lei deve stare zitta mentre parlo lo sa“
Le parole usate dal sindaco Alessandro Rapinese nei confronti della consigliera comunale del PD, Patrizia Lissi, nell’aula di Palazzo Cernezzi infiammano le opposizioni e in breve tempo hanno oltrepassato i confini di Como arrivando direttamente in Valtellina. Il tutto mentre Rapinese si trova ancora in Cina.
La “colpa” di Lissi è stata quella di sollevare alcune perplessità nell’ultima seduta del consiglio comunale durante la discussione sulla variazione di bilancio per le risorse da destinare ai lavori per la scuola “Foscolo” e la scintilla che ha fatto scattare la reazione del primo cittadino è stato l’intervento fuori microfono della consigliera per sollecitare le risposte. Di qui le affermazioni e il paragone, rimasto ai più incomprensibile, con la “tabaccaia valtellinese”.
Il Partito Democratico, con una nota del segretario cittadino Daniele Valsecchi, interviene in due direzioni. Da una parte difendendo ed esprimendo vicinanza a Lissi e a tutti gli esponenti della minoranza che – si legge – “si trovano a dover subire costantemente queste modalità inaccettabili” e per questo l’invito è “a protestare vibratamente in maniera compatta di fronte alla continua mancanza di rispetto e alla costante distruzione dello spazio democratico”; dall’altra i dem rincarano la dose sottolineando l’immagine che il sindaco sta dando della città anche al di fuori dei confini comaschi. Valsecchi si rivolge direttamente a Rapinese: “A due mesi dalle Olimpiadi attacchi l’accoglienza valtellinese e sbeffeggi le negozianti valtellinesi. Luoghi che frequentiamo entrambi. La verità – conclude – è che per lui ogni occasione è buona per offendere, deridere, mancare di rispetto, senza mai pensare all’esempio che sta dando e alle conseguenze delle sue parole”.
Le dichiarazioni del sindaco sono rapidamente arrivate in Valtellina, attraverso la stampa, aprendo il caso politico ma anche a livello di rapporti di vicinato, visto che l’affermazione è stata letta, in base alle diverse sensibilità, come un insulto o come un tentativo di deridere un intero territorio. Un territorio che peraltro sta per ospitare l’evento sportivo invernale più importante: le Olimpiadi le cui ricadute in termini turistici arrivano a toccare anche il Lario.
Rapinese a dirla tutta non è nuovo a questo tipo di “scivoloni”, appena eletto aveva messo l’accento in modo molto critico sul fenomeno dell’immigrazione consigliando di mandare gli immigrati in attesa di rimpatrio nelle zone deserte della Barbagia (ne parlavamo qui). In poche ore le sue parole erano arrivate in Sardegna suscitando una reazione offesa e sdegnata della popolazione locale, erano seguite le scuse e una risposta più articolata del primo cittadino. La Valtellina attende, così come la consigliera Lissi.





