(ANSA) – MILANO, 21 NOV – Si tiene, davanti al Tribunale del Riesame di Milano, l’udienza sull’appello dei pm che chiedono misure cautelari interdittive da uffici pubblici o professionali per l’ex assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi e per il Ceo di Coima Manfredi Catella, per l’accusa di induzione indebita sul progetto del Pirellino, una tranche dei vari filoni sull’urbanistica milanese che vede indagato, tra gli altri, per quel reato anche il sindaco Giuseppe Sala. La Procura, infatti, ad agosto aveva depositato l’atto d’appello per il mancato riconoscimento del reato di induzione indebita da parte del gip Mattia Fiorentini nell’ordinanza cautelare con cui aveva disposto per corruzione e falso, a vario titolo, cinque arresti domiciliari, tra cui quelli di Catella (revocato dal Riesame con conferma della Cassazione) e Tancredi (interdittiva dal Riesame, poi revocata dalla Cassazione) e il carcere per l’immobiliarista Andrea Bezziccheri. Misure, poi, tutte cadute. Presenti in aula per la discussione il pm Paolo Filippini, titolare delle indagini assieme ai colleghi Petruzzella e Clerici, e i legali di Catella, Francesco Mucciarelli e Adriano Raffaelli, e per Tancredi l’avvocato Giovanni Brambilla Pisoni. I due indagati non sono presenti. La Procura, con l’aggiunta Tiziana Siciliano, ha depositato una memoria con tutte le chat, emerse nei mesi scorsi, che sorreggono, secondo i pm, l’accusa. L’allora presidente della Commissione paesaggio Giuseppe Marinoni, nel 2023, sarebbe stato non costretto bensì "convinto a mutare le sue determinazioni amministrative", con un parere favorevole al progetto, "per la evidente convenienza di non compromettere le relazioni con il livello politico (assessore/sindaco)". Relazioni che "gli avevano già garantito la posizione che ricopriva", al vertice della Commissione, "e che fondavano" anche "quella relazione (debito) di ‘riconoscenza’" che lui "aveva chiaramente interesse a non tradire". (ANSA).






