(ANSA) – ROMA, 24 NOV – "La struttura della Torre dei Conti non è integra. I comportamenti delle murature possono anche essere imprevedibili, tuttavia penso che l’esame fatto immediatamente dopo il crollo del 3 novembre, in qualche misura ci ha resi più ottimisti sulla possibilità di preservare la struttura. La situazione sembra governabile. Non è mai stata ipotizzata la possibilità di una demolizione dell’edificio". Lo ha detto il sovrintendente Capitolino ai Beni Culturali di Roma Claudio Parisi Presicce, nel corso della commissione capitolina Pnrr dedicata al recupero della Torre dei Conti. È iniziata oggi "la fase dell’avvio della messa in sicurezza grazie ai primi interventi dei Vigili del fuoco – ha ricordato -. Si stanno definendo le fasi di intervento che dovranno aggiornarsi con un tavolo tecnico permanente che si riunisce ogni venerdì. La prima attività in corso è la messa in sicurezza della facciata dov’è avvenuto il crollo, che presenta sezioni in stato precario e necessita di interventi", ha detto Presicce, precisando che "quale sarà il progetto successivo è da verificare a seguito degli interventi di recupero strutturale dell’immobile". La convenzione siglata dalla giunta capitolina la scorsa settimana prevede tre mesi di tempo per la prima fase a cura dei vigili del fuoco, dove è prevista la messa in sicurezza delle parti pericolanti con fasciature con nastro fibro-rinforzato. Nella Torre, al momento, "sono presenti notevoli quantità di macerie e detriti che con la pioggia si appesantiscono. Ci sono ancora condizioni di pericolo e quindi le operazioni possono essere condotte soltanto da personale altamente specializzato", ha aggiunto nel suo intervento l’ingegnere Roberto Botta, della struttura commissariale per il Giubileo, ricordando che 250 mila euro del fondo riserva sono stati già predisposti per i primi interventi. Botta ha poi spiegato che probabilmente le tempistiche e le risorse andranno riviste: "Non sappiamo quanto del progetto originario possa essere mantenuto. Immaginiamo che il finanziamento originario non sia sufficiente e abbiamo registrato una disponibilità a integrare le risorse con risparmi da altri interventi. L’intenzione – ha affermato – è mantenere l’intervento nel perimetro del Pnrr ma questo lavoro avrà una corsia derogatoria sui tempi, perché non sarà possibile concluderlo a giugno del 2026". (ANSA).






