La scuola Corridoni di Como e il nuovo stadio Sinigaglia, una convivenza possibile. Il Comune dovrebbe fare un passo indietro sulla primaria e il club lariano dovrebbe rivedere in alcune parti il progetto dell’impianto cittadino. Allo stato attuale sembra di sfogliare il libro dei sogni ma le strade potrebbero essere percorribili se solo si riuscisse ad avere un confronto costruttivo con tutti i giocatori chiamati in causa in questa delicata partita. E’quanto è emerso – in sintesi – dall’evento pubblico dal titolo “Scuola e Sport: un nuovo equilibrio per il quartiere razionalista” organizzato ieri sera nell’aula magna della scuola “Ugo Foscolo” dall’Istituto Comprensivo Como Borgovico allo scopo di stimolare un dibattito costruttivo tra professionisti e cittadini. Il presidente del Consiglio d’Istituto, Simone Molteni, ha ribadito che “soluzioni tecniche per tenere insieme tutte le esigenze: quelle dei bambini, delle famiglie, delle scuole, dei tifosi e del Como ci sono”.
La serata, moderata da Teresa Minniti, vicepresidente dell’Associazione Nova Como, nata dopo le prime annunciate chiusure delle scuole nell’ambito del piano di razionalizzazione voluto dall’attuale giunta, ha visto come relatore principale l’architetto Giuseppe Cosenza, ex dirigente comunale e provinciale che conosce il tema da vicino anche perché nel 2016 aveva predisposto la variante urbanistica che prevede il mantenimento dello stadio nell’attuale collocazione fronte lago. “Il calcio Como fa cose lodevoli per la città – ha premesso Cosenza – ma con il suo silenzio su questo tema contraddice il senso di appartenenza che rivendica nelle diverse iniziative portate avanti sotto lo slogan ‘Semm Cumasch’ che ha ormai fatto proprio. Faccia capire cosa pensa e coinvolga la città altrimenti – aggiunge – si alimenteranno soltanto posizioni opposte e divisive”. Secondo Cosenza per quanto riguarda la chiusura della scuola il Comune potrebbe fermarsi e rinviare i tempi attuativi dopo una revisione del piano dei servizi, mentre il Como, a fronte di normative che lo consentono, potrebbe localizzare una parte delle costruzioni previste nel nuovo impianto in altre parti della città riducendo così l’impatto sul quartiere.
“Anche se invitati, i rappresentanti dell’Amministrazione comunale non hanno risposto – ha spiegato ancora il presidente del consiglio d’istituto Molteni – il Como invece ci ha scritto che stanno cercando soluzioni pensate per la comunità e nel rispetto della comunità ma che stasera non competeva a loro esserci”.
La preside Grazia Miccolis, in apertura di serata, aveva ribadito che la convivenza tra scuola sport non solo è possibile ma doverosa. Mentre gli esponenti di Nova Como hanno sottolineato nuovamente la necessità di una città a misura di persona e di quartieri vivi con servizi attivi e più qualità della vita, oltre alla possibilità di ricavare un autosilo nell’area ex Danzas a dieci minuti dallo stadio anziché sulle ceneri della Corridoni.





