(ANSA) – MILANO, 02 DIC – Un’imputazione di falso per i quattro carabinieri che firmarono il verbale d’arresto per resistenza a pubblico ufficiale, del 24 novembre 2024, a carico di Fares Bouzidi, che quella notte guidava lo scooter tallonato per otto chilometri da tre pattuglie di militari e in sella al quale c’era anche Ramy Elgaml, il 19enne morto dopo lo schianto nella fase finale dell’inseguimento all’incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta, a Milano. E’ un nuovo dettaglio che emerge quando la Procura di Milano si appresta, nei prossimi giorni, a definire i vari filoni dell’inchiesta, che al momento conta otto indagati in totale, tra cui Bouzidi, già condannato per resistenza e accusato di omicidio stradale, e sette carabinieri. Due militari sono stati iscritti in queste ore – come anticipato nelle pagine milanesi de Il Giorno, la Repubblica e il Corriere della Sera – e, da quanto si è saputo ora, sono accusati di falso ideologico per il verbale d’arresto, assieme ai due che erano a bordo dell’ultima auto inseguitrice. In sostanza, secondo le accuse dei pm Giancarla Serafini e Marco Cirigliano della Procura diretta da Marcello Viola, i quattro (per il militare alla guida era già stata chiusa l’inchiesta per concorso in omicidio stradale con Bouzidi) avrebbero scritto il falso in quel verbale. Da tempo era emerso che gli inquirenti stavano vagliando profili di falso su quell’atto di arresto, anche perché non si faceva alcun cenno ad un urto tra l’ultima macchina e lo scooter, prima dello schianto verso il palo di un semaforo. Urto che risulta, invece, da tutte le relazioni, anche dei consulenti, agli atti. La Procura aveva già chiuso pure due tranche di indagini contestando a quattro carabinieri accuse, a vario titolo, di favoreggiamento e depistaggio in relazione alla cancellazione di video e file di alcuni testimoni. (ANSA).






