Cantiere della Variante della Tremezzina, si attendeva la seconda riunione del tavolo cabina di regia in programma questa mattina nell’aula magna del comune di Menaggio per avere delle risposte decisive. In primis, l’esito dello studio che Anas aveva affidato a una società esterna per valutare l’impatto che il lavoro degli operai 7 giorni su 7 avrebbe sul traffico della Regina. E di conseguenza un nuovo cronoprogramma definito, che permettesse di avere un quadro preciso dei tempi per la realizzazione dell’opera. L’attesa però si è rivelata vana, perché nulla di tutto questo è stato ancora definito. E la ripartenza a pieno regime, anche a Griante, dove gli scavi in galleria sono fermi da mesi, slitta a primavera 2026.
Presenti al tavolo di oggi il prefetto di Como Corrado Conforto Galli, l’assessore regionale a Università, Ricerca e Innovazione Alessandro Fermi, il presidente della Provincia di Como Fiorenzo Bongiasca, i sindaci del Lago, i tecnici di Anas e i rappresentanti del consorzio SIS.
Lo scorso 29 novembre si è ricordato il quarto anniversario dall’inizio dei lavori del cantiere. Tra intoppi burocratici, nodi da sciogliere e conseguenti interruzioni, a fronte dei 10 chilometri previsti, in galleria si è arrivati a scavare soltanto 650 metri. Nel mese di novembre, secondo gli ultimi aggiornamenti, si sono raggiunti circa 80 metri di scavo, con maestranze operative su tre turni.
Il prossimo tavolo regia di cantiere dovrebbe riunirsi, secondo quanto programmato, tra il 20 e il 30 gennaio 2026.





