(ANSA) – FOLIGNO (PERUGIA), 05 DIC – Coltivare un sogno e aprire una strada: partecipare ai campionati europei e mondiali di volo acrobatico con un equipaggio di piloti disabili. È l’obiettivo di Stefano Zuccarini, sindaco di Foligno e primo italiano con disabilità ad avere conseguito un brevetto di volo, nel 1996. Da allora è stato anche il primo pilota disabile al mondo ad ottenere un’abilitazione all’acrobazia, nel 1998, guadagnandosi negli anni il soprannome di "sindaco volante". Oggi Zuccarini lancia un appello all’Aeroclub d’Italia per l’acquisto di un aliante di categoria "illimitata", un Fox biposto da addestramento acrobatico avanzato da modificare con comandi completamente manuali. "L’attuale aliante non può sostenere le sollecitazioni delle figure più impegnative – spiega il sindaco all’ANSA – e senza un mezzo adeguato non possiamo accedere alle categorie superiori, quelle che permettono di gareggiare ai massimi livelli internazionali". L’appello è rivolto al presidente dell’Aeroclub d’Italia, Stefano Arcifa, con cui Zuccarini ha avviato "un confronto costruttivo". "So che si sta già muovendo per individuare un mezzo usato da adattare – sottolinea – ma è importante accelerare". "Non per me soltanto – sottolinea Zuccarini – ma oggi c’è una squadra di piloti che potrebbe competere con grande dignità, siamo pronti da anni, manca solo la macchina". Dietro la richiesta tecnica c’è però anche una storia umana che il sindaco non nasconde. "Non mi sono mai sentito una persona speciale – racconta – ho solo lottato per continuare a fare ciò che amavo, dopo un trauma che sembrava chiudere ogni orizzonte. Se oggi posso essere un modello, è perché qualcuno che sta vivendo un momento buio possa sapere che un domani è possibile tornare a fare qualcosa di straordinario, come volare, in senso letterale e simbolico". Zuccarini ricorda che molti giovani con disabilità seguono ormai il percorso aperto dalla sua esperienza. "Tra i piloti – racconta – c’è Iwan Piccioni, amico e atleta straordinario. Vedere ragazzi che trovano nel volo una motivazione, una terapia, una forza, è la cosa più bella. Il nostro sogno non è vincere un Mondiale, sarebbe troppo. L’obiettivo – conclude il pilota e sindaco – è semplicemente esserci, dimostrare che anche un pilota disabile può competere alla pari". (ANSA).






