(ANSA) – ROMA, 10 DIC – Restituire pieno valore economico e professionale al lavoro sociale migliorando il contratto collettivo nazionale; garantire alle persone svantaggiate opportunità di inclusione lavorativa attraverso l’impresa sociale; promuovere un welfare innovativo per rispondere alle sfide sociali e garantire i diritti per tutti e tutte. Sono i tre assi del Manifesto "Controvento" di Legacoopsociali presentato oggi a Roma, all’Eurostars Roma Aeterna all’evento finale degli Stati Generali della cooperazione socile che rientra anche come tappa verso la Biennale dell’economia cooperativa di Legacoop. Il Manifesto è il frutto delle tre tappe di Biella, Fabriano e Salerno oltre a quelle regionali di Umbria e Sardegna: un percorso che ha coinvolto oltre 500 persone e una campagna di comunicazione #controvanto con 300 video dove operatori e operatrici sociali da tutta Italia hanno preso parola per rivendicare il proprio ruolo. La diretta streaming è sul canale www.youtube.com/@legacooperativesociali103 "Vogliamo contribuire al dibattito pubblico e dar voce a una visione di welfare capace di andare controvento, di progredire anche quando il contesto economico, sociale e culturale sembra spingere in direzione opposta", afferma il presidente nazionale di Legacoopsociali Massimo Ascari che poi aggiunge: "il nostro lavoro nasce dall’ascolto delle persone e dei territori, dalla valorizzazione di un patrimonio di esperienza accumulato, abbiamo proposte concrete da portare ai tavoli istituzionali al fine di migliorare una delle più importanti infrastrutture sociali del Paese, nata per garantire lo sviluppo ed il benessere delle comunità". "Il manifesto ‘Controvento’ – sottolinea Simone Gamberini, presidente Legacoop – vuole essere un primo contributo in vista di un confronto, non più rinviabile, per assicurare un futuro sostenibile al nostro sistema di welfare, minacciato dalla crisi demografica, dalle crescenti disuguaglianze economiche e territoriali, dalla riduzione della spesa pubblica. Serve un progetto di welfare per l’Italia, con politiche di medio periodo che delineino il livello di risposta ai bisogni, la governance, le risorse, il modello di compartecipazione e di gestione, l’apporto che possono dare i tanti attori dell’economia sociale". "Le cooperative sociali – aggiunge Gamberini – danno un contributo insostituibile e spesso non riconosciuto alla qualità del welfare, perché assicurano servizi che rispondono a bisogni reali dei cittadini nel segno dell’inclusione, con un impegno costante per la cura e il benessere delle comunità. Per questo rappresentano interlocutori affidabili per le pubbliche amministrazioni, alle quali chiediamo una maggiore disponibilità alla co-programazione e co-progettazione dei servizi, nonché ad un giusto riconoscimento, anche economico, del valore del lavoro sociale". (ANSA).






