Tentativo di conciliazione davanti al prefetto fallito. Da una parte il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, che non arretra di un millimetro, dall’altra i sindacati che giudicano irricevibile la proposta del Comune. Il risultato è che i dipendenti di Palazzo Cernezzi sembrano destinati a non vedere un euro.
Per fare chiarezza al centro del muro contro muro ci sono le risorse messe in campo per incrementare il fondo del personale dipendente per finanziare premi di produttività, indennità e valorizzare posizioni di responsabilità. Con due delibere una, nell’ambito del decreto della Pubblica Amministrazione, che metteva in campo 100mila euro, l’altra da 79mila euro dal PNRR, il personale del comune di Como avrebbe visto riconoscersi una quota economica. Ma proprio la suddivisione delle risorse ha innescato lo scontro.
La giunta – spiegano i sindacati – inizialmente intendeva ripartire la cifra esattamente a metà tra le “Elevate Qualifiche”, cioè funzionari e figure di alta responsabilità, in totale 22 posizioni, e la restante metà da spalmare tra i restanti 602 dipendenti. L’assemblea del personale non concordava con questa modalità di contrattazione e ha rilanciato una controproposta poi bocciata, ne era seguita una ulteriore mediazione messa a disposizione dall’amministrazione non recepita dalle sigle sindacali per lo sbilanciamento a favore delle figure più qualificate.
Di qui lo stato di agitazione e il tentativo di conciliazione odierno davanti al prefetto durato circa 2 ore. “Il tentativo si chiude con esito negativo e l’ente conferma la revoca delle due delibere – si legge in una nota siglata dalle RSU, Cgil, Cisl, Uil, Cobas e CSE – La parte sindacale proponeva di dividere le somme in 70% per i dipendenti e 30% a per i responsabili”. Il Comune – viene spiegato – “a sorpresa ha ribaltato la proposta prospettando l’esatto contrario, quindi il 70% ai responsabili e il 30% a tutti gli altri lavoratori senza alcun margine di trattativa. Una proposta irricevibile – spiegano i sindacati – che penalizzerebbe ulteriormente i dipendenti a favore di poche posizioni organizzative”. A nulla è valso anche il tentativo della prefettura di smuovere il sindaco. Pur di non mediare – si legge ancora – preferisce dare 0 a tutti. Una scelta incomprensibile”.
Ulteriori decisioni verranno concordate durante la prossima assemblea, intanto lo stato di agitazione prosegue.





