(ANSA) – MILANO, 11 DIC – "L’aspetto più stupefacente di questa vicenda è che, contrariamente ad altre operazioni, c’è stato un pronunciamento del Consiglio di Stato passato in giudicato. Consiglio di Stato che attesta la legittimità piena del titolo edilizio. Non solo, già nella fase di indagini avevamo depositato i provvedimenti amministrativi. Riprova della completa liceità dell’operazione". Lo spiega l’avvocato Federico Papa, legale di Carlo Rusconi, imprenditore e costruttore dell’omonima impresa, annunciando ricorso al Riesame contro il sequestro preventivo della torre Unico-Brera in realizzazione. Sequestro eseguito dalla Gdf in uno dei filoni dell’inchiesta milanese sull’urbanistica. Carlo Rusconi, 73 anni, è indagato in qualità di legale rappresentante "della società operatrice RS Sviluppo", "acquirente dell’area" di via Anfiteatro 7 nel dicembre del 2018. Tra i 27 indagati figura anche il figlio Stefano Rusconi, assistito dall’avvocato Michele Bencini. Stefano Rusconi è indagato "in qualità di presidente del Cda della RS Sviluppo" che è stata "parte della convenzione stipulata" con il Comune, il 15 aprile 2020. E’ scontato che molti degli indagati faranno ricorso al Riesame contro il sequestro. I due Rusconi, tra l’altro, sono anche imputati in qualità di costruttori nel processo sul caso della Torre Milano di via Stresa, il primo che potrebbe arrivare a sentenza il prossimo anno tra quelli già iniziati sui vari presunti abusi edilizi contestati dai pm milanesi. (ANSA).






