Il suo nome era Stefano, ma tutti lo conoscevano come “Tete”. Un personaggio molto noto a Como, soprattutto nel mondo dello sport. Stefano “Tete” Pozzi è morto all’età di 59 anni. La sua storia è stata legata soprattutto alla Como Nuoto, ma non solo. Domani dalle 9 in viale Geno alla darsena sarà aperta la camera ardente.

Cresciuto nel settore giovanile del club, negli anni ’80 era diventato da giocatore un punto fermo e un riferimento per la squadra di pallanuoto del club di viale Geno. Alla Como Nuoto è poi stato allenatore delle prime squadre, maschile e femminile, anche nella massima serie. Ha inoltre lavorato a lungo nel settore giovanile, crescendo generazioni di giovani atleti. L’unica parentesi lontana dal Lario, fra 2003 e 2010, a Vigevano.
Diplomato Isef, e insegnante di educazione fisica, Stefano “Tete” Pozzi dopo decenni nella pallanuoto aveva voluto mettersi alla prova in un altro sport, esattamente nella pallavolo con la Libertas Cantù. Nel 2022 aveva raggiunto l’accordo con la squadra brianzola con il ruolo di team manager e responsabile del vivaio.
Ma non soltanto. Pozzi – che era nato a Como il 2 ottobre del 1966 – è sempre stato un divulgatore dello sport attraverso i mass media, oltre che con il suo lavoro quotidiano. La sua prima esperienza alla fine degli anni ’80 a Radio Nova 88 con l’allora compagno di squadra Gaetano Bianchi. I due avevano una rubrica settimanale – che si chiamava “Centroboa” – in cui parlavano della pallanuoto, ma non soltanto. Anche in tempi più recenti, in altre realtà, “Tete” ha promosso giovani campioni ed eventi lariani, cercando di dare meritata visibilità al movimento comasco e ai suoi protagonisti.







