“Lasciare un anziano malato in una corsia, su una barella, è una vergogna. La responsabilità non può che essere della maggioranza che ha fatto a pezzi la sanità in Lombardia. Si vergogni di farne parte. Mi piacerebbe ci arrivasse lei a stare lì così capirebbe”. Parole destinate a far discutere quelle del sindaco di Como, Alessandro Rapinese, rivolte al consigliere comunale della Lega Elena Negretti, che ha invitato il primo cittadino a scusarsi con gli operatori sanitari dopo le polemiche dei giorni scorsi. Ma andiamo con ordine.
Como, show in consiglio comunale
Show in consiglio comunale, interviene addirittura la polizia locale. Non è un film, ma è tutto vero e le premesse c’erano tutte: dopo giorni di scontro politico su più fronti, dai ciliegi alla sanità, e al termine di una commissione consiliare accesa e dibattuta, il clima in consiglio comunale era a dir poco rovente. E così, tra accuse e repliche, botta e risposta, nervosismo e indignazione, a Palazzo Cernezzi si è alzato il sipario e ha avuto inizio lo spettacolo, se così si può dire. Sicuramente spiacevole.
Ad accendere la miccia un intervento del consigliere comunale di Forza Italia, Giordano Molteni, che ha stuzzicato il sindaco Rapinese su una polemica degli ultimi giorni, quella sui pazienti, anziani e fragili, lasciati in pronto soccorso. A stretto giro la replica del primo cittadino. “Ha intenzione di assumere qualche posizione ufficiale andando a parlare con Regione Lombardia che gestisce la sanità lombarda per dare un aiuto ai medici e agli infermieri che vi lavorano?”, chiede Molteni. “Regione Lombardia ha la gestione della sanità, non il Comune. Io ho fatto notare – e mi sembra abbastanza chiaro per persone che comprendono – che se un consigliere regionale o un assessore trova il tempo per venire a Como e occuparsi dei ciliegi, con tutti i problemi che ha Regione Lombardia, di tempo libero ne ha parecchio. Vengono a Como per cose che non gli competono, ma si rendono conto che ci sono anziani stipati in barelle? Sono queste le responsabilità di Regione”.
Ed è qui che inizia lo show, con un duro botta e risposta tra il presidente del consiglio comunale, Fulvio Anzaldo, e il consigliere Molteni, insoddisfatto dalla risposta del sindaco. Anzaldo gli ha negato la parola e Molteni fuori microfono non le manda a dire: “Lei deve fare il presidente del consesso, non del sindaco: voglio una risposta alle mie domande”. Immediata la reazione. “Ma lei come si permette di dire una cosa del genere?”, commenta Alzaldo. E non è tutto. “Basta consigliere Molteni, le tolgo la parola. Sta facendo pagliacciate“.
I toni si alzano e alle fine viene chiesto l’intervento della polizia locale, che avrebbe dovuto portare fuori dall’aula Molteni, ma – per un improvviso intervento di Tufano che ha difeso il collega – le carte in tavolo si ribaltano ed è lui a essere allontanato. “Lei parla di maleducati a chi? Che sono tre anni che ci prende per il c**o” , è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia che ha fatto infuriare Anzaldo.
La sanità tiene banco in consiglio comunale e dopo le parole rivolte alla consigliera Negretti, al termine della discussione, il sindaco torna sui suoi passi e raddrizza il tiro. “È chiaro che non auguro il male a nessuno. Il tema – conclude il sindaco Rapinese – è che ci sono state persone che hanno visto i propri cari in quelle condizioni ed è normale che per quelle persone il trattamento sia stato considerato non umano”.






Ci s’indigna per qlc che tutti diciamo e pensiamo senza ovviamente offendere gli operatori sanitari che andrebbero subito “canonizzati “ per il loro servizio ….certo che vedere una mobilitazione regionale come quella per i “ciliegi” fa nascere perplessità ….e tante