Un mese fa, alle 7 di mattina circa, moriva don Roberto Malgesini, davanti alla chiesa di San Rocco, che avrebbe perso la vita per mano di un immigrato tunisino clandestino in Italia.
Il luogo dove è stato ucciso da allora è divenuto meta di credenti, amici, e persone comuni che desiderano ricordarlo e portare un segno di riconoscenza per il grande esempio di carità che ha dato con il suo operato.
Nato 51 anni fa, nella frazione Regoledo di Cosio Valtellino, il “prete degli ultimi” aveva abbandonato un lavoro in banca per seguire la sua vocazione, dedicare la vita agli ultimi, che lo aveva portato fino a Como.
Sin dal mattino la sua esistenza era dedicata al prossimo, portava la colazione ai senzatetto, si recava da loro aveva sempre una parola di conforto.
Ieri i genitori di Don Roberto sono stati ricevuti in udienza dal Papa in Vaticano, oggi le messe delle Diocesi di Como saranno in suffragio del religioso, alle 20.30 questa sera il vescovo Oscar Cantoni celebrerà la messa nella chiesa di San Rocco.
Oggi non c’è spazio per le polemiche alzate in città sul mancato riconoscimento dell’Abbondino d’oro, dopo che Mattarella gli aveva conferito la medaglia d’oro al Valor Civile.
Oggi è il tempo del ricordo e della preghiera.