Ha aperto ieri sera, in anticipo, il nuovo dormitorio di Como, nell’ex caserma dei carabinieri e negli spazi dell’ex oratorio di San Rocco.
Ma l’emergenza, in città, è tutt’altro che risolta. Passata la notte – in dormitorio, in alcuni casi, per strada, in altri – decine di senzatetto tornano ad accamparsi in due luoghi di Como investiti da anni dal fenomeno: i portici dell’ex chiesa di San Francesco e il porticato davanti alla basilica del Crocifisso.
Sul tema ieri sera è intervenuto in consiglio comunale, a Como, il consigliere di Svolta Civica Vittorio Nessi. “L’apertura, seppur tardiva, di un dormitorio in via Borgo Vico, grazie all’intervento diretto dell’Amministrazione Provinciale, è un primo passo per affrontare un problema gravoso e complesso, che non potrà essere risolto con quest’unica iniziativa. Il dormitorio è necessario, ma da qui occorre proseguire”. Svolta Civica suggerisce quindi un decalogo di interventi, tra i quali si legge una presa in carico (anche con mezzi e risorse) dei problemi psichiatrici e delle dipendenze dei senzatetto, interventi per il reinserimento sociale, una accoglienza di bassa soglia per chi fatica a frequentare i dormitori e, al tempo stesso, una collaborazione con le forze di polizia nell’espulsione dei clandestini che si rendono responsabili di reati.