Ritardare la seconda dose di vaccino e attendere sei mesi per l’iniezione ai pazienti guariti dal Covid, prevedendo comunque in questi casi una sola dose. Per fronteggiare la scarsa disponibilità di farmaci in questa fase di avvio della campagna vaccinale contro il Covid, regione Lombardia propone un cambio di strategia per ottimizzare le scorte disponibili. La richiesta di poter modificare la strategia di azione è stata inviata al ministero della Salute, che dovrà a breve dare un’indicazione.
L’obiettivo è “ridurre il danno”, come ha spiegato il responsabile della campagna vaccinale Guido Bertolaso. “Vista la scarsità di dosi a disposizione – ha spiegato – sarà necessario rimodulare la strategia di copertura vaccinale, pensando di somministrare la prima dose al più alto numero di persone per ampliare la fascia degli immunizzati e rinviare invece la somministrazione della seconda dose”.
La scelta è di fatto obbligata, ma la richiesta al ministero della Salute è stata avanzata sulle basi di dati e pareri scientifici, oltre che di quanto sta già avvenendo in altri Paesi nei quali la campagna vaccinale viaggia a velocità ben diverse rispetto a quelle dell’Italia e di altri stati europei, su tutti Regno Unito e Israele. Tra gli esperti consultati dal Pirellone per un parere anche Paolo Grossi, professore di malattie infettive all’Università dell’Insubria. «Sono stato consultato insieme ad altri colleghi e abbiamo dato parere positivo sulla possibile rimodulazione della somministrazione del vaccino – conferma il professor Grossi – Ovviamente da un punto di vista medico-scientifico bisognerebbe sempre attenersi alla scheda vaccinale, perché fornisce indicazioni dettagliate e frutto di studi e test. Dobbiamo però renderci conto che siamo in una condizione emergenziale e, vista la copertura molto alta assicurata dai vaccini dopo la prima dose, è dunque ragionevole pensare di puntare a immunizzare il maggior numero possibile di persone con la prima dose, ritardando la seconda fino a 12 settimane per Pfizer e Moderna”.
“Per quanto riguarda AstraZeneca – aggiunge – dagli ultimissimi dati emerge chiaramente come posticipare la seconda dose offra un’efficacia ancora maggiore”. “Per quanto riguarda chi ha avuto il Covid – conclude il professore -, è indicata una sola dose ed è possibile prevederla sei mesi dopo la malattia”.