“Variante della Tremezzina, la chiusura della Regina è ormai prossima, servono risposte ai bisogni dei residenti e dei lavoratori. Si riunisca la cabina di regia in prefettura con i sindacati”: sono le richieste avanzate dalla Cgil. Diversi lavoratori e residenti, abitanti della zona con posti di lavoro in Svizzera o nel Comasco, -spiega il sindacato- chiamano nelle sedi per avere informazioni, preoccupati dall’imminente chiusura della strada.
Le soluzioni ipotizzate dal sindacato
“Le soluzioni alternative – commenta Umberto Colombo, segretario provinciale della Cgil di Como –, nonostante si siano chieste, non sono state trovate. I taxi boat di cui si sta parlando ora possono essere un supporto, ma non sono sufficienti, specie in alcune fasce d’orario, per superare il problema. Ci vuole maggiore chiarezza sul funzionamento del trasporto pubblico lacuale durante i mesi di chiusura, oltre a una calmierazione dei prezzi dei biglietti e degli abbonamenti». Il tempo stringe: per questo il sindacato di via Italia Libera chiede che si riunisca di nuovo la cabina di regia in prefettura con i sindacati: a rischio, ancora una volta, l’economia del territorio già fortemente penalizzata dalla pandemia. Per la Cgil, una strada da percorrere è coinvolgere le associazioni di categoria per pensare ad aperture straordinarie di strutture alberghiere a prezzi calmierati. Per pendolari e lavoratori occorre –per la Cgil-prevedere la possibilità di alloggio anche sporadico in strutture del territorio.
I lavori: certezza dei tempi di cantierizzazione
A proposito dei lavori invece, oltre ai necessari controlli su sicurezza e regolarità, serve certezza dei tempi di cantierizzazione e di svolgimento delle opere: elemento fondamentale per la programmazione della futura stagione. “Inoltre – conclude Colombo – per i possibili risvolti sugli addetti del trasporto pubblico locale, occorre un confronto urgente con la categoria dei trasporti”.