Cantiere delle paratie di Como: dopo la bocciatura dell’Anticorruzione, che in relazione alla terza perizia di variante – ossia la terza versione del lungolago – ha parlato di <numerosi scostamenti dalle regole> e <scelte inopportune>, oggi una nuova notizia ha scosso le fondamenta di Palazzo Cernezzi. All’alba, la guardia di finanza ha effettuato perquisizioni e acquisizioni di documenti nell’ambito di un’indagine coordinata dal pm Pasquale Addesso. Sono indagati il sindaco di Como, Mario Lucini, l’ex sindaco Stefano Bruni, un dirigente e un ex dirigente di Sacaim (l’azienda che ha vinto l’appalto per l’opera) e quattro dirigenti comunali: Antonio Ferro, responsabile del procedimento, il predecessore Antonio Viola (oggi in pensione), il direttore del cantiere Pietro Gilardoni e Giuseppe Cosenza, dirigente del settore Urbanistica.
La magistratura si sta concentrando sia sugli aspetti legati all’appalto, sia sulle ripercussioni paesaggistiche dell’opera.
In particolare, il procedimento penale riguarda le modalità di conferimento dell’incarico di progettazione e l’ammissibilità della terza perizia di variante e la realizzazione nella zona lungolago e piazza Cavour, sottoposta a vincolo paesaggistico, di opere <in assenza di titolo abilitativo e in variazione essenziale e/o totale difformità dal progetto esecutivo approvato dalla Giunta Comunale di Como in data 21.10.1998 e dalla normativa antisismica>, scrive la Procura di Como.
Le perquisizioni hanno interessato gli uffici del Comune di Como, l’ex sindaco Stefano Bruni e una lunga schiera di dirigenti. La finanza ha acquisito documenti anche nelle sedi di Provincia di Como, Regione Lombardia e Soprintendenza dei Beni Architettonici.
Oltre che per una serie di ipotesi di reati paesaggistici ed edilizi, la Procura sta procedendo per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente: i magistrati stanno indagando in particolare sulla procedimento tramite il quale è stato affidato l’incarico di progettazione della terza perizia di variante, per il quale – scrive la Procura – <si è proceduto all’artificioso frazionamento degli incarichi in violazione della normativa sui contratti pubblici>.
Sotto la lente di ingrandimento anche le modifiche alla terza perizia di variante dopo le controdeduzioni dell’Anticorruzione: a ottobre il Comune cercò di correggere il tiro dopo le prime, pesanti valutazioni espresse da Anac in luglio, stralciando – tra le varie modifiche – alcune opere non strutturali, come la pavimentazione.