Da mesi si dibatte sul pedaggio della tangenziale di Como. La battaglia del comitato, le polemiche, gli scontri istituzionali.
Una campagna che purtroppo non è servita a eliminare il balzello di 63 centesimi di euro richiesti per percorrere i tre chilometri scarsi da Albate a Villa Guardia.
Eppure, si scopre oggi, azzerare il pedaggio potrebbe costare poco. Relativamente poco. Circa 230mila euro all’anno: una cifra che, istituzioni di livello regionale o nazionale, non farebbero molta fatica a trovare.
Il dato emerge da un’elaborazione del consigliere regionale comasco del Pd Luca Gaffuri, intervenuto oggi pomeriggio in commissione territorio e mobilità del Consiglio regionale durante l’audizione sulla petizione popolare per il pedaggio gratuito, illustrata dal sindaco di Albese con Cassano Alberto Gaffuri e dal vicesindaco di Lomazzo Alberto Monti. In Aula era presente anche la società Pedemontana Spa con il direttore amministrativo Ivano Tonelli e il direttore tecnico Enrico Arini. <Da una decina di giorni ho chiesto i dati precisi di transito tratta per tratta e non li ho ancora ottenuti, ma il confronto generale con ottobre, ultimo mese di gratuità, è impietoso – spiega Luca Gaffuri – se si escludono coloro i quali vengono dall’autostrada o vi sono diretti, il traffico locale che sceglie la tangenziale rispetto ai percorsi cittadini è ai minimi termini: possiamo fare l’ipotesi di mille auto al giorno a fronte delle 14mila di quando il transito era gratuito. Parliamo di 630 euro di incasso al giorno e di 230mila euro l’anno. Mi rifiuto – conclude Gaffuri – di pensare che ci si possa incagliare, rischiando di far fallire un’opera così importante, per una cifra del genere>.