<No comment>. E’ la risposta dell’assessore alla Cultura di Como, Luigi Cavadini, a chi chiede una qualsiasi anticipazione sulla grande mostra di Villa Olmo per il 2016.
Sono passati esattamente quattro mesi dalla chiusura dell’ultima rassegna, i cui risultati sono stati – almeno per quanto riguarda gli ingressi – al di sotto delle aspettative. Ed esattamente quattro mesi mancano a luglio, mese in cui nel 2015 era stata inaugurata la mostra. Siamo a metà del guado, eppure l’amministrazione comunale sembra ancora in alto mare con l’organizzazione. O meglio, non ha ancora definito la grande mostra 2016. L’assessore Cavadini ribadisce infatti di non aver intenzione di rivelare nulla fino a che il progetto della mostra non sarà definito. Ergo, il silenzio stampa indica che il traguardo è ancora lontano. Cavadini, d’altronde, sa che – dopo i risultati dell’ultima mostra – i riflettori ora sono puntati su di lui e le scelte da intraprendere sono molto delicate.
“Com’è viva la città”, la rassegna allestita a Villa Olmo da luglio a novembre 2015 e curata da Giacinto di Pietrantonio, ha totalizzato 20mila visitatori: 3mila in meno rispetto all’edizione 2014. Numeri ben inferiori rispetto alle grandi mostre dell’era Gaddi, che hanno attirato negli anni una media di 80mila visitatori a edizione. Cavadini ha sempre evitato il paragone, sostenendo una proposta culturale differente. Le mostre di Gaddi, diceva Cavadini, <guardano più all’immagine che al contenuto>.
Sull’edizione 2015, aveva poi detto l’assessore alla Cultura, aveva pesato Expo. Invece di attirare visitatori, sosteneva Cavadini, l’Esposizione Universale li aveva sottratti. Resta quindi da capire, ora, quale sia il piano dell’amministrazione comunale per la grande mostra 2016, visto che per il momento, l’assessore competente, non intende rivelare nulla né alla stampa né ai cittadini. <Lo farò – dice – quando sarà tutto pronto>. Il che significa che, a quattro mesi dalla chiusura della precedente mostra, il cantiere è ancora aperto.