Revocata dal ‘Superior Tribunal de Justicia’ di Brasilia la misura cautelare della custodia in carcere a José Pereira da Costa, il poliziotto accusato dell’omicidio di Fabio Campagnola, accogliendo il ricorso della difesa. Lo fa sapere l’avvocato alessandrino Claudio Falleti, che assiste la famiglia dell’imprenditore 52enne ucciso davanti alla propria gelateria il 3 gennaio 2023 a Praia do Frances, a Marechal Deodoro, Alagoas. "Siamo davvero sconcertati dalla motivazioni del provvedimento. E’ vergognoso – commenta Falleti – Ricordiamo tutti le agghiaccianti immagini del Pereira che uccide a sangue freddo il povero Fabio davanti alla sua gelateria con diversi colpi di pistola e maniera del tutto intenzionale, per poi darsi alla fuga e consegnarsi strumentalmente solo dopo alcuni giorni, definendolo ancora presunto omicida. Il giudice ha sostenuto che il carcere è solo come ‘extrema ratio, che il Pereira non sarebbe soggetto pericoloso e che non vi sarebbe nemmeno pericolo di fuga in quanto si è consegnato spontaneamente". Il Tribunale ha decretato che debba essere applicata una misura alternativa al carcere, incaricando il Tribunale locale nel definire la più appropriata. "Uno schiaffo morale alla giustizia, alla famiglia, ma soprattutto a Fabio che ha pagato con la propria vita il capriccio di una donna che ha istigato il compagno Pereira da Costa (ex poliziotto) ad uccidere il nostro connazionale per futili motivi. Il nostro grido, quello di Cinzia, Nicola, Dario, Ana Lucía e di mamma Laura e di tutti i familiari ed amici, vorremmo giungesse fino a Roma, al presidente Meloni ed al ministro Tajani". Lo studio legale brasiliano che assiste la famiglia si sta adoperando per contrastare questa decisione. "Vogliamo giustizia, quella vera, non si può uccidere un uomo volontariamente ed essere rimessi in libertà", conclude Falleti. (ANSA).