(ANSA) – ROMA, 11 GEN – "Negare ai minori di Gaza l’accesso al cibo e ai beni di prima necessità avrà conseguenze permanenti sui bambini palestinesi, sempre più esposti al rischio di malnutrizione. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro. Gli operatori di Save the Children a Gaza dicono di non essere in grado di trovare generi alimentari essenziali nei mercati. Un rapporto del Programma alimentare mondiale (Wfp) ha rilevato che i prezzi dei beni essenziali come il gas da cucina sono aumentati di circa il 435% negli ultimi tre mesi. Le distribuzioni di aiuti alimentari continuano a essere in gran parte limitate a Rafah, mentre altre aree sono raramente raggiunte dalle organizzazioni umanitarie. C’è una grave carenza di cibo, in particolare nel nord di Gaza, che è stata quasi completamente tagliata fuori dagli aiuti, si legge in un comunicato. Le organizzazioni che forniscono assistenza alimentare hanno scoperto che le scorte di cibo delle famiglie si stanno esaurendo più rapidamente di quanto possano essere reintegrate con gli stentati aiuti ammessi a Gaza. Secondo il Wfp, due terzi dei negozi di Gaza hanno riferito che i beni essenziali, tra cui farina, uova e latticini, si sono esauriti nelle ultime settimane. "Si tratta di una catastrofe interamente provocata dall’uomo che sta causando danni fisici e mentali devastanti ai bambini, con conseguenze potenzialmente mortali e che alterano la vita. Man mano che i bambini di Gaza soffrono sempre più la fame, i loro corpi diventano più deboli, diventano gravemente malnutriti. I loro muscoli cominciano a indebolirsi, la loro vista si offusca, il loro sistema immunitario non funziona più. Ammalarsi è inevitabile e la polmonite e la diarrea sono le principali cause di morte dei più piccoli in questo stato di indebolimento", sostiene Hannah Stephenson, responsabile globale delle politiche e advocacy, salute e nutrizione di Save the Children. (ANSA).