“Il Comune ha il dovere di intervenire per il decoro e la sicurezza ai Giardini a Lago, subito e senza ulteriori scuse”. Fratelli d’Italia torna all’attacco sul cantiere fermo da mesi a Como e in stato di abbandono e, citando il regolamento edilizio del Comune, replica al sindaco Alessandro Rapinese chiedendo azioni concrete.
“Il cantiere dei Giardini a Lago è fermo da mesi e offre uno spettacolo indecoroso, soprattutto nel tratto di via Rosselli che si congiunge con il Lungolario Trento – evidenziano Stefano Molinari, presidente provinciale di Fratelli d’Italia e Alessandro Nardone, coordinatore cittadino – Le norme del regolamento parlano chiaro”.
Il regolamento
I due esponenti politici citano poi alcuni articoli, in particolare il 18: “In caso di interruzione dei lavori, il proprietario deve garantire il decoro. In caso contrario, il sindaco deve intervenire d’ufficio”. Segue il 32: “Il sindaco può ordinare la sistemazione e la recinzione delle aree per ragioni di decoro e sicurezza” e il 55: “Le recinzioni dei cantieri devono essere solide e di aspetto decoroso”.
I costi
Il sindaco Rapinese, rispondendo a Fratelli d’Italia aveva parlato anche di costi troppo elevati per sistemare le recinzioni di Giardini a Lago, invitando anche Molinari e Nardone a fare un preventivo. Cosa che gli esponenti di Fratelli d’Italia hanno fatto. “Secondo il prezzario Anas 2024, il noleggio della copertura per un anno – comprensivo di montaggio e smontaggio – costa poco più di 10.000 euro per l’intero perimetro di circa 600 metri – fanno sapere Nardone e Molinari – Coprire solo il fronte più visibile costerebbe 1.100 euro. Un’alternativa, con teli personalizzati anche a fini turistici e magari finanziati da uno o più sponsor, ha un costo una tantum di 12.000 euro, più montaggio e smontaggio”. “In entrambi i casi parliamo di cifre ampiamente sostenibili, a maggior ragione per un Comune con un avanzo di bilancio elevatissimo come il nostro – dicono ancora Molinari e Nardone – Così come la riattivazione dei lampioni su viale Rosselli non può essere liquidata come questione economica: è una questione di sicurezza. Smettiamola con gli alibi e con lo scaricare responsabilità. Fratelli d’Italia continuerà a insistere finché non verranno rispettati la legge e il buon senso. Non per andare contro il sindaco, ma per fare gli interessi dei comaschi.