(ANSA) – PORDENONE, 23 GIU – I finanzieri del comando di Pordenone hanno scoperto una probabile truffa plurimilionaria ai danni del Gestore dei Servizi Energetici e del Gestore dei Mercati Energetici, attuata da 3 società attraverso i suoi 6 amministratori. Le indagini hanno riscontrato che le società avrebbero ottenuto indebitamente, con conseguente negoziazione, oltre 50mila Titoli di Efficienza Energetica – noti come "Certificati Bianchi" – che attestano risparmi di energia tramite interventi e progetti di efficienza energetica. Secondo l’accusa, l’amministratore di una società di servizi energetici pordenonese, priva di strutture logistiche e dipendenti, avrebbe ottenuto, dal 2013, "Certificati Bianchi" facendosi validare dal GSE 292 progetti attestanti l’installazione di prodotti con risparmio energetico da vari clienti (privati, imprese e condomini), indicati grazie agli amministratori di altre due imprese – una di rivendita di materiali termoidraulici e edili e una di distribuzione di pannelli solari. Questi hanno fornito i nominativi di committenti che realmente avevano effettuato intervento di efficientamento energetico ma non avevano fruito della relativa detrazione fiscale. La Procura della Repubblica di Roma, subentrata a quella di Pordenone per ragioni di competenza territoriale, ha formalmente contestato ai 6 amministratori la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e, alle 3 società coinvolte, la "responsabilità amministrativa degli enti". Accanto alle indagini penali, i finanzieri hanno interessato la Procura regionale della Corte dei Conti per il Friuli Venezia Giulia che ha quantificato, in 10,41 milioni di euro il danno erariale conseguente. (ANSA).