(ANSA) – ROMA, 27 GIU – Due mesi fa un intero condominio si era mobilitato per impedire che una bambina di 5 anni, che vive con la mamma nella loro palazzina, venisse portata in una casa famiglia. Oggi quelle stesse persone sono tornate nel cortile scongiurando, per la seconda volta, il prelevamento coatto. Sono da poco passate le otto quando una quindicina di persone tra forze dell’ordine, assistenti sociali, polizia locale e la tutrice si presentano di fronte al complesso di quattro palazzine in zona Monteverde a Roma. "Aprici, vogliamo solo parlare", dicono bussando alla porta di casa. Il tribunale ha respinto la richiesta di sospensione della sua avvocata e autorizzato l’eventuale uso della forza pubblica. Fuori, come già avvenuto a fine marzo, un presidio spontaneo per dare sostegno a mamma e bimba: ci sono condomine e condomini, l’assessora capitolina alle Pari opportunità, Monica Lucarelli, Maria Chiara Iannarelli, consigliera di parità della Regione Lazio, parlamentari come Filippo Sensi e i centri antiviolenza di Differenza Donna. La bimba è affetta da una rara sindrome genetica e nel precedente tentativo di allontanamento si era legata sotto al tavolo della cucina con lo scotch. "Come amministrazione monitoriamo con molta attenzione, nel pieno interesse della salute della piccola, e in casi in cui ci siano situazioni accertate di violenza, con un processo in corso come in questo caso", dice l’assessora Lucarelli. Forze dell’ordine e servizi sociali dopo qualche ora si sono allontanate ma, questo il timore del condominio, potrebbero tornare in qualunque momento. "Restiamo in allerta", assicurano. Sulla vicenda è intervenuta la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Marina Terragni che ha chiesto un incontro alla ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, al ministro della giustizia Carlo Nordio e al ministro dell’interno Matteo Piantedosi "allo scopo di definitivo chiarimento in merito ai prelevamenti forzosi dei minori destinati al collocamento in case famiglia e/o altre strutture extrafamiliari, e in particolare all’uso della forza pubblica per l’esecuzione del prelevamento". (ANSA).