(ANSA) – CATANZARO, 30 GIU – Due neonati sono guariti da una rara malformazione intestinale grazie ad un doppio intervento chirurgico effettuato nell’ospedale "Pugliese-Ciaccio" di Catanzaro. La patologia di cui erano effetti i due neonati é l’atresia digiunale di tipo IIIb, nota anche come "apple- peel" per la particolare conformazione dell’intestino, che ricorda la buccia di una mela. "Il primo dei due neonati, nato prematuro alla 35ª settimana di gestazione – riferisce un comunicato dell’azienda ospedaliera – presentava la forma più complessa della patologia, che comporta un’interruzione anomala dell’intestino tenue e una fragilità estrema dell’apparato digerente, incompatibile con la vita senza un intervento immediato. La malformazione era stata sospettata già nel secondo trimestre di gravidanza, quando la madre, residente in un piccolo centro della provincia di Reggio Calabria, era stata indirizzata ai reparti specialistici dell’Azienda ospedaliera universitaria ‘Renato Dulbecco’ di Catanzaro. Nell’ambulatorio di Gravidanza a rischio, la donna è stata seguita con attenzione dai reparti di Ostetricia e Ginecologia diretti dal professor Zullo, per la parte universitaria, e dal dottor Pullano, per la parte ospedaliera. Dopo il peggioramento della situazione clinica nelle ultime settimane di gestazione, il parto è stato eseguito d’urgenza con taglio cesareo nell’ospedale di Locri. Da lì, è partita l’immediata attivazione della rete ospedaliera e del team multidisciplinare della Neonatologia e della Chirurgia pediatrica dell’ospedale ‘Pugliese-Ciaccio’. Trasferito tempestivamente a Catanzaro, il neonato è stato stabilizzato e sottoposto a intervento chirurgico lo scorso 13 maggio. Dopo un periodo di degenza nella Terapia intensiva neonatale, diretta dal dottor Giovanni Sica, il piccolo è stato dimesso in buone condizioni cliniche". "L’intervento è stato correttivo e il piccolo potrà avere una vita pressoché normale", spiegano i medici. A sottolineare l’importanza della diagnosi precoce è stato il dottor Giuseppe Raiola, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda ospedaliero-universitaria "Renato Dulbecco". "È possibile identificare precocemente e gestire queste complesse patologie materno-fetali – ha detto Raiola – in modo adeguato e competente. Oggi, questi due neonati rappresentano una doppia storia a lieto fine, due vite che hanno avuto un inizio in salita, ma che, grazie all’efficienza della rete ospedaliera e all’impegno di medici e infermieri, possono guardare adesso con speranza al futuro". Concorde la dottoressa Simona Carbone, Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero-universitaria "Renato Dulbecco", secondo la quale "é essenziale riconoscere in tempo queste malformazioni durante la gravidanza. Solo così si può programmare il parto in strutture attrezzate e con equipe specializzate in grado di affrontare tempestivamente tutte le fasi: dal parto, all’intervento chirurgico, fino alla gestione post-operatoria". (ANSA).