Un nuovo esaltante successo per il Como. Calcio d’estate – sicuramente non amichevole – che vede protagonisti i biancoblù di mister Cesc Fabregas.
Dopo la vittoria nel torneo di casa allo stadio Sinigaglia, con la finale contro l’Ajax, i lariani hanno fatto loro la prestigiosa amichevole spagnola contro il Betis Siviglia. Successo per 3-2 contro la formazione che pochi mesi fa ha giocato la finale di Conference League, persa contro il Chelsea.
Partita caratterizzata da una rissa in campo nel finale del primo tempo con il biancoverde Fornals e il lariano Perrone che sono venuti alle mani. Sono state coinvolte tutte le squadre, panchine comprese, e la calma è tornata con difficoltà.
Il Como a quel punto era avanti per 2-0. Al 4′ gol del vantaggio di Diao che si è fatto parare un rigore ma ha poi ribadito a rete dopo la parata del portiere avversario. Un bel segnale dell’attaccante, reduce da un lungo infortunio. Raddoppio con un tiro da lontano di Da Cunha al 36′. Una rete di pregevole fattura, con il giocatore francese ancora una volta protagonista. Un vero punto di riferimento.
Nella seconda parte sono arrivate le due reti degli andalusi con Isco, al 55′ su rigore, e una autorete di Smolcic al 62′. Una gara che sembrava avviata verso il pareggio, ma i lariani ancora una volta hanno mostrato il loro carattere e hanno cercato il successo,come chiede sempre mister Fabregas. Il suggello dei biancoblù è giunto al 92′ con l’attaccante Ivan Azon, grande protagonista in questo inizio di stagione, bene imbeccato da Baturina. Una rete cercata a tutti i costi da un giocatore che le voci di mercato dicono nel mirino del Siviglia. Ma a suon di gol sta entrando nel cuore dei tifosi comaschi che si chiedono se sia il caso, eventualmente, di lascialo andare.
Un Como che ora è atteso da una sfida ancora più prestigiosa. Domenica alle 21 allo stadio Cruyff di Barcellona è in calendario il match con i blaugrana, che assegnerà il Trofeo Gamper 2025. Si gioca in un impianto da 6mila spettatori. Il confronto doveva inaugurare il nuovo Camp Nou che però, dopo i recenti lavori, non è ancora pronto. Rimane il prestigio della partita, al di là di una sede certo non troppo affascinante, che limita anche la presenza di sostenitori lariani.