(ANSA) – SAN MAURO PASCOLI, 11 AGO – Charles Darwin è ancora attuale. È un verdetto di assoluzione tra i più schiaccianti quello riservato al padre dell’evoluzionismo dal pubblico, circa 800 persone, che ha affollato Villa Torlonia a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena). Questo l’esito per alzata di paletta: Assoluzione 605 voti; Accusa 98; Astenuti 87. Al presidente del Tribunale, Gianfranco Miro Gori, non è restato che prendere atto del verdetto e constatare che si è trattata della votazione più partecipata di sempre nei 25 anni dei Processi storici di Sammauroindustria (790 votanti). L’accusatore Marco Ferraguti, professore dell’Università di Milano, non ha giocato la carta del creazionismo, alla quale non crede, ma ha messo in luce gli aspetti nebulosi della personalità di Darwin, soffermandosi ad esempio sulla pubblicazione de ‘L’origine della specie’: "Nel 1838 gli elementi della sua teoria sull’evoluzione erano già tutti presenti. Perché allora aspetta 20 anni prima di pubblicare questo libro rivoluzionario? Perché aveva una grande paura: sia delle reazioni del clero, sia di avere sbagliato qualcosa e venire sbertucciato dai contemporanei. Perché Darwin non era un accademico". A ribattere alle accuse è stato Stefano Mazzotti, direttore del Museo di Storia Naturale di Ferrara, che ha sintetizzato la teoria dell’evoluzione in sei punti: variabilità dei caratteri; sovrapproduzione di prole; lotta per l’esistenza; selezione naturale; ereditarietà; isolamento geografico. "La genialità di Darwin – ha detto – è stata quella di concepire l’uomo parte dell’albero della vita. E se guardiamo alle problematiche attuali, Darwin deve essere ancora oggi un faro. Quello che preoccupa nei tempi odierni sono le diffidenze sulla teoria dell’evoluzione". (ANSA).