Altri 32mila mezzi in transito nel weekend appena trascorso sulla Statale Regina. I dati che arrivano dai varchi abilitati alla lettura delle targhe fotografano, una volta di più, la situazione caotica che si registra quotidianamente – e aumenta nei giorni festivi – sulla trafficata arteria.
“Cosa ci aspettiamo per Ferragosto? Onestamente c’è già il pienone adesso, più di così non so quanta gente potremo ancora accogliere”. Una battuta dolce-amara quella del comandante della polizia locale di Tremezzina, Massimo Castelli, in vista del lungo ponte di festa, che però descrive bene la realtà di questa estate lariana. Fatta di lunghe code e tempi di percorrenza dilatati, nonostante l’ordinanza Anas che limita il passaggio dei mezzi pesanti.
Anche nell’ultimo fine settimana non sono mancati i problemi. A partire dalla situazione di Sala Comacina dove il semaforo intelligente, guasto a causa di un fulmine ormai da quasi due settimane, causa non pochi disagi all’altezza della strettoia. Sarà riparato nei prossimi giorni e la spesa per sistemare l’intero impianto si avvicina ai 20mila euro. Per cercare di evitare la paralisi a presidiare il punto hanno pensato le forze dell’ordine.
Un’estate, dunque, da tutto esaurito in Tremezzina che vedrà, probabilmente, il suo clou proprio in questa settimana. Tra caldo, momenti di relax in riva al Lario ed eventi si annunciano altre giornate di grandi spostamenti. E anche le serate rischiano di essere affollate con un incremento previsto proprio tra il 15e il 17 agosto quando in piazza a Lenno, ad esempio, sono previste tre manifestazioni di richiamo, tra cui l’ultima con omaggio a John Lennon e spettacolo pirotecnico.
Sono, invece, fermi fino al 25 agosto gli interventi nel cantiere della variante della Tremezzina e questo quantomeno riduce il passaggio dei mezzi da lavoro. A settembre le attività – come annunciato – dovrebbero accelerare con l’intento di arrivare a vedere gli operai in azione 7 giorni su 7. Il territorio, in sofferenza sul fronte traffico ormai dalla scorsa Pasqua, dopo le rassicurazioni vuole ora vedere i fatti. L’infrastruttura è l’unica alternativa, per gli anni a venire, per tornare a respirare nei paesi affacciati sulla Regina. L’auspicio è che dopo l’avvio, i rallentamenti, e le difficoltà che un’opera di questo impatto porta inevitabilmente con sé, si possa arrivare finalmente a vedere la fine.