Nuovo colloquio tra il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra, e l’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme. L’obiettivo è accelerare i lavori, riprendere a pieno ritmo da settembre e provare a recuperare (almeno in parte) il ritardo accumulato. Insomma, serve passare dalle parole ai fatti. Questa volta davvero. Lo chiede il territorio, prima di tutto, che da troppo tempo ormai aspetta risposte e resta in attesa di certezze che, però, faticano ad arrivare. E intanto soffoca, inesorabilmente schiacciato dal peso di una viabilità spesso al collasso. Il riferimento, naturalmente, è alla Statale Regina, la trafficata strada vista lago. E l’unica soluzione per ovviare al problema, ormai è noto, sarebbe proprio la variante della Tremezzina. Un’infrastruttura importante che, per gli anni a venire, permetterebbe ai paesi affacciati sulla Regina di tornare a respirare.
“Ho avuto un lungo confronto telefonico con l’amministratore delegato di Anas, Claudio Andrea Gemme”, fa sapere il sindaco Guerra. “Mi ha confermato e ribadito il massimo impegno ad accelerare la ripresa dei lavori senza alcuna variazione di programma e di impiego di risorse”, prosegue il primo cittadino di Tremezzina. “L’impresa – aggiunge Guerra – è stata convocata in Anas il primo settembre e nella prima settimana del mese terremo un incontro a Tremezzina con lui, in una data che stiamo definendo con prefetto e presidente della Provincia”. In quella sede dovrà essere definito il cronoprogramma per riprendere le attività di cantiere a pieno regime, a settembre. L’intento, più volte ribadito dal sindaco Guerra, è lavorare 7 giorni su 7.
Sempre a settembre, conclude Guerra, “d’intesa con il presidente della provincia Fiorenzo Bongiasca e il Presidente del Cio Michele Spaggiari, “discuteremo dei progetti di allargamento nei punti più critici della Regina”.
Lunedì gli operai sono tornati in cantiere. Finora si lavora esclusivamente nel tunnel principale di Colonno, ma a un ritmo ancora non sufficiente per un’opera di quasi 10 chilometri. Finora sono stati realizzati soltanto 600 metri, ma l’auspicio è che dopo l’avvio, i rallentamenti, e le difficoltà che un’opera di questo impatto porta con sé, si possa arrivare finalmente a vedere la fine.