(ANSA) – BRUXELLES, 02 SET – L’Agenzia europea per la difesa (Eda) ha pubblicato il suo rapporto annuale sui dati relativi alla difesa per il periodo 2024-2025, che riporta in dettaglio la spesa per la difesa di tutti i 27 Stati membri dell’Ue. Nel 2024, la spesa per la difesa dei 27 Stati membri ha raggiunto la cifra senza precedenti di 343 miliardi di euro, con un aumento del 19% rispetto al 2023, portando la spesa all’1,9% del Pil. Per la prima volta, gli investimenti nella difesa hanno superato i 100 miliardi di euro, rappresentando il 31% della spesa totale, la quota più alta registrata dall’Eda dall’inizio della raccolta dei dati. "L’aumento, determinato in gran parte dai livelli record di acquisti di attrezzature e dai crescenti investimenti in ricerca e sviluppo, riflette la determinazione degli Stati membri a rafforzare le capacità militari dell’Europa in risposta all’evoluzione del contesto di sicurezza", spiega l’Agenzia europea per la Difesa. Sebbene la spesa continui a crescere e si preveda un ulteriore aumento nel 2025, essa – sottolinea il rapporto – rimane al di sotto dei livelli delle potenze militari come gli Stati Uniti, sottolineando la necessità di investimenti sostenuti e di una maggiore collaborazione per massimizzare l’efficienza e garantire l’interoperabilità tra le forze armate dell’Ue. "L’Europa sta spendendo cifre record per la difesa al fine di garantire la sicurezza dei nostri cittadini, e non ci fermeremo qui. Questi investimenti saranno destinati a tutti i settori, dalla ricerca e sviluppo all’approvvigionamento congiunto e alla produzione di componenti essenziali per la difesa", ha sottolineato l’Alto rappresentante Ue Kaja Kallas. "È incoraggiante vedere gli Stati membri dell’Ue portare la loro spesa per la difesa a livelli record. Il raggiungimento del nuovo obiettivo della Nato del 3,5% del PIL richiederà uno sforzo ancora maggiore, con una spesa totale di oltre 630 miliardi di euro all’anno. Tuttavia, dobbiamo anche cooperare strettamente, trovare economie di scala e aumentare l’interoperabilità", ha aggiunto il numero uno dell’Eda André Denk. (ANSA).