Questa mattina alle 11 centinaia di persone si sono riunite sulle scale della scuola Corridoni per chiedere all’amministrazione comunale di non chiudere il plesso di via Sinigaglia il prossimo anno.
Genitori, alunni, insegnanti e rappresentanti politici, in una manifestazione senza bandiere promossa da Fratelli d’Italia, hanno espresso le loro perplessità sulla decisione di razionalizzazione decisa dal sindaco di Como Alessandro Rapinese. Un luogo sacro per i cittadini nell’educazione dei loro figli ma anche nella memoria di un posto dove sono cresciuti tanti comaschi.
L’ottimizzazione delle risorse è un punto caro a tutti i cittadini, inclusi coloro che chiedono che la scuola rimanga aperta. Quello che è stato chiesto stamattina è di tagliare qualsiasi spreco per aumentare i benefici, ma non chiudere una scuola al solo fine di diminuire i costi. Proprio per questo i promotori hanno chiesto al comune un tavolo con tutti i presidi di tutti gli istituti, per ottimizzare i plessi. Il tutto senza scontri con l’amministrazione, ma al contrario portando un ramoscello d’ulivo, per avere entro due mesi un piano di ottimizzazione complessivo e che sia a lungo termine per evitare un ulteriore spreco di risorse.
Dalla manifestazione bipartisan di questa mattina è inoltre emerso che la scuola Corridoni, che ospita 210 alunni, sta benissimo. Non ha infatti bisogno di un rifacimento totale ma solo di opere che vadano a rifinire l’estetica perché è già una scuola sicura. Lo ha raccontato Simone Molteni, Presidente del Consiglio d’Istituto dell’istituto comprensivo di Como Borgovico, di cui fa parte anche la Corridoni. “Sono un ingegnere civile, in questa scuola ho mandato i mei figli e non lo avrei mai fatto se non fosse stata sicura. Il tetto è appena stato rifatto e l’istituto posso garantire che è a norma”, ha concluso Simone Molteni.