Danni ingenti nella città di Como a causa dell’ultima ondata di maltempo. Le piogge abbondanti nella notte hanno fatto cedere parte del muro di contenimento lungo la via Regina Teodolinda. I grossi massi che si sono staccati hanno distrutto due auto in sosta. In mattinata la strada, nel tratto tra via Santa Marta e via Sant’Abbondio, è stata chiusa al traffico dalla polizia locale per permettere la rimozione di oltre venti veicoli parcheggiati e la messa in sicurezza del muro. La via è stata poi riaperta nel tardo pomeriggio.
In via Santa Marta, a causa del cedimento di un terreno privato, si è resa necessaria la rimozione di un’auto trasportata dal fango e incombente sulla linea ferroviaria, che questa mattina è rimasta chiusa a Como San Giovanni. “L’auto è stata rimossa, – spiega l’assessore alla Protezione civile Michele Cappelletti – ma la strada rimane chiusa perché non è in sicurezza”.
Cortili, cantine e negozi invasi dal fango in via Maurizio Monti, dove una colata di detriti nella notte ha invaso la strada. I residenti hanno imbracciato pale e rastrelli per tentare di ripulire. La strada è stata chiusa all’altezza dell’incrocio con via Santo Garovaglio per permettere le operazioni di pulizia ed è stata riaperta in serata, così come via Brambilla, dove la Protezione civile nel pomeriggio era al lavoro per rimuovere circa 30 centimetri di fango. Colata di detriti anche in via Casletti e via Scalini, dove questa mattina erano bloccate le uscite da box e cancelli.
Resta chiusa via Imbonati, dove a causa di una frana che ha portato sulla carreggiata detriti e grossi alberi e ha reso pericolante un palo della luce, sono state evacuate cinque persone.
Dopo le operazioni di pulizia del sottopasso, è stata riaperta nel primo pomeriggio via Colombo, così come via Rimoldi, dove è stata rimossa una pianta pericolante sulla carreggiata. Il Lungolago è stato chiuso nella notte per allagamento e poi riaperto prima delle 7.
Come spesso accade in caso di pioggia, si è allagato il parcheggio utilizzato dai dipendenti dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia. Enormi pozze e veri e propri fiumi d’acqua hanno creato grossi problemi agli operatori. Il coordinatore delle Rappresentanze sindacali unitarie Massimo Coppia ha chiesto che il Comune di San Fermo e l’ASST Lariana intervengano con urgenza per limitare il rischio di allagamenti.