Sciopero provinciale per il comparto della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza dovuto al mancato rinnovo del contratto integrativo: i lavoratori del settore incroceranno le braccia venerdì 26 settembre. Lo annunciano Filcams Cgil Como, Fisascat Cisl dei Laghi e Uiltucs Uil Lombardia.
Sciopero provinciale della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza, presidio e corteo a Como il 26 settembre
Il settore, su tutto il territorio comasco, conta un migliaio di dipendenti, tra guardie armate, servizi di sicurezza (cioè il servizio di vigilanza non armata) e amministrativi. I lavoratori del comparto chiedono “un contratto provinciale unico, che garantisca equità e dignità a tutte e tutti”. Chiedono, quindi, “l’estensione del contratto provinciale agli operatori dei servizi di sicurezza”. Tra le ragioni dello sciopero, la necessità di “salari adeguati al costo della vita e all’importanza del lavoro svolto”, spiegano i sindacati, che chiedono anche “condizioni di lavoro sicure, sostenibili e rispettose”, ma anche “il giusto riconoscimento delle professionalità”.
Il corteo partirà alle 9.30 da via Scalabrini 76, attraverserà le vie di Como e si concluderà in via Belvedere 2. Al presidio conclusivo interverranno sindacalisti e lavoratori. Si può partecipare in uniforme ma senza arma, ricordano i tre sindacati.
“Fermiamo tutto: è ora di farci rispettare”. Comincia così la nota congiunta di Filcams Cgil Como, Fisascat Cisl dei Laghi e Uiltucs Uil Lombardia, con cui i sindacati annunciano lo sciopero provinciale per l’intera giornata di venerdì 26 settembre, con un corteo e un presidio a Como. “La nostra pazienza ha un limite. E quel limite è stato superato”, si legge ancora nel comunicato ufficiale. “Nonostante gli sforzi profusi per l’avvio tempestivo del tavolo per il contratto integrativo provinciale, le associazioni datoriali hanno opposto un secco rifiuto alle rivendicazioni sindacali”, ricordano i sindacati. “Dopo il fallimento delle procedure di raffreddamento – proseguono – alle organizzazioni sindacali non resta che mobilitare lavoratrici e lavoratori del settore, in una protesta divenuta ormai inevitabile”.
“La responsabilità dello sciopero – che coinvolge, come detto, i dipendenti della vigilanza privata e dei servizi di sicurezza della provincia di Como – è di chi si è dimostrato sordo al grido di aiuto di un intero settore, in sofferenza da anni e ormai privato di ogni dignità”. Uno sciopero, concludono, organizzato “in risposta all’indifferenza datoriale”.